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Politica | 09 novembre 2017, 10:53

L’esperienza di Alessia Cepollina, dai Bagni Ceriale a Montecitorio

Cepollina spiega la posizione dei Balneari sulla Bolkestein: “Non siamo padroni delle spiagge, ma vogliamo difendere i diritti di chi su quelle spiagge ha costruito un impresa con fatica e sacrificio”

L’esperienza di Alessia Cepollina, dai Bagni Ceriale a Montecitorio

In questi giorni è tornato di forte attualità il tema-Bolkestein, a seguito del voto alla Camera, con 173 favorevoli, 82 contrari e 41 astenuti, di quel decreto che alla Regione Liguria non piace affatto, tanto da arrivare a ribattezzarlo “Il DDL ammazzabalneari”.

E proprio la Regione Liguria ha organizzato, nei giorni scorsi, una conferenza stampa alla Camera per manifestare le proprie posizioni. Cosa che raramente avviene, i liguri hanno ricevuto il plauso persino degli operatori turistici dell’Adriatico. In tanti, da Rimini, Riccione, e altre località turistiche della costa orientale dello stivale, hanno affermato che “La Liguria sta trainando il settore balneare nazionale nella difesa dei propri diritti”.

Insieme ai rappresentanti della Regione si sono recati a Montecitorio anche numerosi titolari di stabilimenti liguri. Tra questi, Alessia Cepollina, dei Bagni Ceriale, da tempo nota per il suo impegno nel rinnovare l’immagine del turismo balneare del Ponente Ligure, pioniera nella destagionalizzazione e sostenitrice di diverse iniziative. Da poco rientrata dalla trasferta romana, ci siamo fatti raccontare dalla sua viva voce questa esperienza:

Quanto è durata l’intera missione?

“Tutto si è svolto in circa un’ora e mezza tra le presentazioni, l’arrivo di onorevoli e capigruppo, l’incontro con numerosi rappresentanti di Camera e Senato (tra gli altri Gasparri, Brunetta, Centinaio, Fidanza, Rizzetto)”.

Quanti rappresentanti erano presenti dal savonese?

“L’assessore Marco Scajola, il consigliere Angelo Vaccarezza, l’onorevole Sandro Biasotti in rappresentanza di tutta la Liguria e numerosi rappresentanti del settore balneare grazie a Bettina Bolla, che personalmente si è attivata per permettere l’organizzazione di questa trasferta e di questa conferenza stampa”.

Un bilancio di questa esperienza?

“Abbiamo deciso di aderire a questa conferenza stampa del centro destra unito perché ad oggi sono gli unici che si sono battuti in campo al nostro fianco ed erano presenti in forze, tra esponenti di Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il centrodestra ha sottoscritto un documento tracciato da noi nel quale chiedevamo lo stralcio di questo DDL, una scatola vuota con molti buoni intenti ma priva di contenuti. I numeri alla Camera sono stati schiaccianti, ora confidiamo in un dialogo costruttivo al Senato. Ci siamo confrontati con il M5S che ritiene come noi che questo DDL sia privo di fondamenti pertanto, qualora esso venisse stralciato, meglio un vuoto normativo che una condanna a morte per l’intera categoria. Ne abbiamo parlato anche alcuni esponenti nazionali di Confindustria e con i vertici di Confindustria Calabria, che hanno rafforzato la nostra posizione: le aziende sane devono essere protette. Non è assolutamente vero che non ci sono abbastanza spiagge, come recita uno degli assunti di questo DDL, al contrario, come ribadito da Confindustria Calabria, ci sono zone libere che potrebbero garantire un futuro a tante famiglie. Nessuno di noi si arroga il diritto di essere il padrone della spiaggia, ma le imprese su di esse le abbiamo costruite noi con sforzi e sacrifici. Stiamo solo cercando di andare a preservare gli investimenti delle singole famiglie sulle proprie attività”.

Che ne pensi della Liguria come traino nazionale della categoria?

“Erano presenti all’incontro numerosi balneari dell’Adriatico e ci hanno chiesto una mano per riuscire a far capire ai loro associati che quello che sta succedendo è un disastro epocale. Stiamo vivendo un incubo”.

Alberto Sgarlato

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