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Politica | 01 febbraio 2018, 07:00

Savona, immigrazione e accoglienza, le associazioni: "Puntiamo all'integrazione e al recupero dell'autonomia"

Discussa la tematica nella terza commissione consiliare alla presenza del sindaco Ilaria Caprioglio, l'assessore Romagnoli e i responsabili delle strutture che ospitano i migranti

Savona, immigrazione e accoglienza, le associazioni: "Puntiamo all'integrazione e al recupero dell'autonomia"

Immigrazione e sistema di accoglienza del territorio savonese, questo il tema che è stato discusso e esposto ieri nella terza commissione consiliare monotematica che si è svolta nella sala Rossa del Comune di Savona. La consigliere comunale Elisa Di Padova ha richiesto la discussione di questa tematica vista la presentazione della Lega Nord di una mozione nell'ultimo consiglio comunale poi modificata successivamente viste le parole forti dell'intervento in un interpellanza.

Durante la discussione sono intervenuti i responsabili delle strutture che ospitano tramite il progetto Sprar i richiedenti asilo, il presidente della Fondazione Diocesana Comunità Servizi Marco Berbaldi (5 strutture sul territorio), Giovanni Durante di Arcimedia (5) e Riccardo Viaggi di Progetto Città (4). Gli altri enti presenti sul territorio sono la Comunità Il Faggio (6 strutture) , Ninfea (2), Cooperarci (3) e Ancora (10). Le presenze nella provincia dei richiedenti asilo sono intorno alle 825 unità e 14 le strutture di gestione, 271 i presenti nel comune di Savona e 7 le associazioni.

Il sindaco di Savona Ilaria Caprioglio ha espresso tutta la sua soddisfazione per il risultato raggiunto dal progetto Sprar: "Abbiamo assunto la decisione di proseguire nella realizzazione del progetto per il prossimo triennio 2018/2020, nel 2016 i minori era 30-33, nel 2017 una sessantina con un turnover costante, abbiamo investito circa 330mila euro che con la rendicontazione ci sono stati rimborsati del 50%. Rimangono alcune problematiche legate all'accertamento dell'età, prima veniva stabilita tramite radiografia al braccio, con le nuove linee la procedura si è allungata con un esame olistico presso la pediatria, troveremo insieme agli altri comuni del distretto sanitario una soluzione".

 "Purtroppo solo il 10% dei migranti svolge lavori socialmente utili, dalla pittura delle staccionate delle scuole alla pulizia del fogliame, gli altri non sono interessati, non possiamo costringerli, abbiamo dovuto rinunciare ai posti aggiuntivi per gli adulti perchè ci siamo concentrati sui minori non ci sentivamo di prendere anche la quota della provincia" continua il sindaco.

Su questa ultima ipotesi non sembra essere d'accordo Marco Berbaldi della fondazione diocesana: "Ottimo il risultato sui minori non accompagnati ma è importante avere uno Sprar per gli adulti, il nostro obiettivo è l'integrazione delle persone e il recupero della loro autonomia, considerata come una vera e propria ricchezza, siamo di fronte a un processo che va gestito e bisogna affrontarlo di petto".

Giovanni Durante presidente di Arcimedia si è concentrato sui processi di smistamento dei migranti: "Prima passano attraverso i centri di accoglienza straordinaria poi vengono smistati tramite Sprar, non viviamo una fase di emergenza ma più avanzata rivolta al lavoro e all'autonomia. I tempi sono molto lunghi perché esiste una sola commissione per la Regione, la soluzione sarebbe averne una per provincia per poi trasferirlo dello stadio del sistema di protezione per richiedenti asilo. La qualità del nostro lavoro è molto importante, dobbiamo pensare a una società aperta".

 La commissione si è accesa con le parole del consigliere della Lega Nord promotore della mozione ora interpellanza (che verrà ripresentata) Giancarlo Bertolazzi: "Non si può parlare di Savona come città sicura, non avevo parlato della necessità dell'intervento dell'esercito ma di un progetto strade chiuse, in Piazza delle Nazioni la situazione è insostenibile". Gli ha risposto il consigliere Marco Ravera: "Dovremo avere un grado di responsabilità in più vista la posizione che occupiamo rispettando i cittadini".

Luciano Parodi

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