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Attualità | 06 marzo 2019, 13:39

Riforma incompiuta dell’Autorità portuale, la Uiltrasporti non ci sta: “Il futuro dei lavoratori è ignorato”

Franco Paparusso e Pier Francesco Bossi di Uiltrasporti hanno esposto tutte le loro perplessità sull’attuale difficile situazione del porto di Savona. Venerdì e previsto l’arrivo in comune del presidente Signorini, non è escludere un sit-in di protesta.

Riforma incompiuta dell’Autorità portuale, la Uiltrasporti non ci sta: “Il futuro dei lavoratori è ignorato”

Una situazione per i lavoratori portuali savonesi che sta diventando insostenibile. Non ci sono posti di lavoro per i giovani e le difficoltà per chi è attualmente impiegato sono molteplici complici anche i rallentamenti della competitività del porto e i danni della mareggiata.

Venerdì prossimo il presidente dell’Autorità Sistema Portuale Paolo Emilio Signorini sarà in visita a Savona nell’ufficio del sindaco Ilaria Caprioglio e non è escluso un sit in di protesta dei portuali.

"Tutti noi avevamo accolto con cauto ottimismo la riforma della governance portuale in quanto pensavamo che riunire sotto una regia unica le due Autorità Portuali di Genova e Savona avrebbe significato rafforzare la funzione istituzionale vitale per il sistema portuale ligure vista la sua complessità. Il Presidente Signorini durante il convegno su automazione e futuro del lavoro portuale nella sala chiamata della CULMV di Genova annunciava con naturalezza che molti problemi legati al lavoro portuale sarebbero stati risolti in tempi brevissimi, peccato che alle parole non corrispondano i fatti e che le logoranti discussioni di quest’ultimo anno abbiano fatto perdere solo tempo prezioso ai lavoratori del porto che non devono più tollerare oltre questa incoerenza cronica" spiega Franco Paparusso, segretario regionale Uiltrasporti Liguria.

"Una regia unica per un porto unico è un progetto ambizioso, ma la sua realizzazione è ancora nei fatti ostacolata sia da meccanismi burocratici che da una vera e propria sindrome di appartenenza e di difesa dal ‘nuovo che avanza’. L’importanza strategica di un porto è innegabile soprattutto nel ponente Savonese dove la disoccupazione è ormai strutturale e dove l’unica prospettiva di sviluppo futuro è rappresentata dalla piattaforma Maersk ipotecata più volte dalla politica e tirata in ballo in ogni occasione come se potesse da sola risolvere un problema che nel corso degli ultimi anni si è ingigantito e che non è stato mai considerato una priorità" continua Paparusso.

"Le recenti dichiarazioni in merito al progetto di trasformare la natura giuridica delle Autorità di Sistema Portuale in Spa non tiene conto del fatto che abbiamo ancora una riforma delle stesse che è ancora incompiuta, testimoniando inoltre quanto gli interessi economici possano prevalere su tutto, anche in un territorio abitato da migliaia di disoccupati. Per primi abbiamo espresso il nostro totale dissenso nei confronti di questa proposta ribadendo che i porti sono e devono restare patrimonio pubblico e che le conseguenze di una privatizzazione rivolta unicamente al conseguimento del profitto alimenterebbero una concorrenza spietata tra gli scali italiani, provocando effetti pericolosi nel mondo del lavoro con il risultato di far implodere il sistema portuale già compromesso da molteplici interpretazioni della legge di riferimento. Come si può procedere con una ulteriore riforma quando ancora non si è dato seguito a quanto previsto nel correttivo porti? In esso sono contenute norme che risolverebbero molti problemi legati ai lavoratori portuali che sono ostaggio da anni di una politica portuale al servizio dei grandi gruppi armatoriali" conclude il segretario regionale UilTrasporti Liguria.

La parola poi è passata ai lavoratori e al coordinatore Porto Uiltrasporti Pier Francesco Bossi: "L’organico porto strumento che permetterebbe di valutare e di tutelare la situazione occupazionale e il fabbisogno lavorativo reale non ha ancora preso corpo tra rallentamenti e riunioni inconcludenti, l’art.15 bis che contiene termini oramai dimenticati come formazione, ricollocazione e riconversione dei lavoratori inidonei alla mansione, i prepensionamenti dei lavoratori delle Compagnie Portuali, tutto questo non è stato ancora attuato anche se è già legge dello Stato, abbiamo inoltre in corso il rinnovo del contratto nazionale dei porti nel quale riteniamo essenziale la creazione di un fondo che preveda la fuoriuscita anticipata di tutti i lavoratori del porto. Tutto questo ad oggi risulta ignorato".

"Possiamo aggiungere che in questi ultimi mesi il porto di Savona non è stato certamente favorito dagli eventi quali la distruzione della sede dell’Autorità di Sistema causata da un incendio e una mareggiata epica durante la quale migliaia di autovetture hanno preso fuoco. Il risultato è stato una ridotta capacità operativa del porto con una conseguente diminuzione dei traffici che hanno causato una forte riduzione delle giornate lavorate della Compagnia Portuale di Savona autorizzata art.17. Come è possibile che tutto questo non sia considerato un problema del porto Quanto si dovrà ancora aspettare per avere considerazione da parte delle Istituzioni se non in questo contesto? Francamente siamo stanchi di rimarcare che la fusione dei porti di Genova e Savona sia solo uno spot pubblicitario da utilizzare durante congressi ed interviste, noi non accettiamo questa totale indifferenza e riteniamo che la naturale conseguenza a questi atteggiamenti sia una possibile azione di protesta concreta della quale ci faremo promotori" conclude Pier Francesco Bossi.

Luciano Parodi

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