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Attualità | 15 ottobre 2019, 10:58

Funivie, prosegue lo sciopero, atteso l'incontro con il Prefetto: "Chiediamo un tavolo al Ministero" (FOTO e VIDEO)

Questa mattina il presidio davanti alla Prefettura. A rischio un centinaio di posti di lavoro

Funivie, prosegue lo sciopero, atteso l'incontro con il Prefetto: "Chiediamo un tavolo al Ministero" (FOTO e VIDEO)

Dopo lo sciopero iniziato ieri dalle 14 e che si concluderà quest'oggi, questa mattina i sindacati e i lavoratori delle Funivie stanno effettuando un presidio davanti alla Prefettura attendendo un incontro con il Prefetto Antonio Cananà.

Al centro la situazione di difficoltà dei dipendenti, circa un centinaio che rischiano il posto di lavoro, per questo i rappresentanti di CGIL, CISL e Uil chiederanno al Prefetto che venga convocato un tavolo al Ministero.

Se il transito dei vagonetti verrà stoppato, il rischio è, oltre alla perdita dei posti di lavoro, che vengano utilizzati i camion per il trasporto del carbone, creando un imponente problema sulla viabilità savonese. 

Commenta Franco Paparusso, segretario provinciale Uil: "E' un momento molto delicato. Abbiamo chiesto alle istituzioni un tavolo al Ministero a Roma e ancora oggi attendiamo risposte. I lavoratori sono molto preoccupati. Se non arrivano i finanziamenti, questa azienda rischia di chiudere". 

"Attendiamo risposte importanti. Speriamo che a breve ci convochi il prefetto perché abbiamo bisogno di avere un incontro con il Ministero - spiega Danilo Causa, segretario Fit Cisl - Ci devono dire esattamente cosa vogliono fare delle funivie. Si tratta di un sevizio essenziale per questa città perché non si può pensare che il carbone venga trasportato con i camion all'interno del centro abitato"

"Al prefetto chiederemo di intercedere immediatamente al Ministero per avere questo incontro che oramai aspettiamo da circa 4 mesi Fabrizio Castellani della Cgil - Visto che, né la Regione, né le istituzioni ci sono riusciti, abbiamo deciso di muoverci da soli, sperando anche nell'aiuto del prefetto per avere questo incontro. Oramai siamo arrivati nei minuti finali. Siamo molto preoccupati. Il grosso rischio è che alla fine dell'anno, non ci siano più i soldi per pagare gli stipendi. Si tratta di un problema che riguarda un centinaio di lavoratori tra diretti e somministrati". 

Luciano Parodi

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