Riorganizzare ed migliorare le performance delle autonomie locali. Questo l’obiettivo della proposta di riforma, che si articola su cinque azioni concrete, della autonomie locali elaborata dalla Cgil, Cisl e Uil e che questa mattina è stata sottoposta al Prefetto di Savona.
Lo scopo di questo documento è indicare un percorso vero di riforma delle amministrazioni territoriali e di riorganizzazione degli enti, che sia parte integrante di una sfida più ampia: ricostruire il raccordo tra modello amministrativo e tessuto produttivo, per restituire legittimità e prospettiva al lavoro pubblico come “produttore di valore” e alla P.A. come volano di crescita per cittadini, famiglie e imprese.
“Proponiamo cinque azioni concrete, sottolineano le organizzazioni sindacali, con l'intento di lanciare una sfida al Governo nazionale e a quelli locali: Avviare cabine di regia nazionale e locali, per la definizione delle funzioni da attribuire a ciascun livello amministrativo (Comune, Provincia, Città metropolitana, Unione di comuni) in base alle specificità di ciascun territorio: bisogni, servizi, ambiti ottimali, fabbisogni di competenze. Nuove reti territoriali con flessibilità organizzativa, tenuta dei livelli occupazionali, formazione e qualificazione del personale”.
Abbattere, in secondo luogo, i costi di gestione ed applicare tariffe standard con la creazione di centrali unificate di acquisto regionale.
Favorire poi, sottolineano i sindacati, un vero turn-over generazionale:”con almeno 50mila giovani per portare innovazione, velocità, cambiamento organizzativo. Allo stesso tempo occorrono percorsi per dare certezza ai lavoratori precari e ai vincitori di concorso”.
Sostenere poi l’innovazione organizzativa, che deve permettere ai cittadini e contribuenti di comprendere come funziona il servizio, cosa deve essere soppresso, cambiato o denunciato come illegale. :”Piani di riorganizzazione obbligatori in ogni ente e rilancio della contrattazione integrativa sono gli strumenti da attivare. No a tagli lineari, sì alla razionalizzazione e all’integrazione di funzioni. A partire dalle Camere di Commercio.”
Ed in ultimo rilanciare la contrattazione dei contratti collettivi nazionali, bloccati al 2010
.Con la presente chiediamo a S.E. di farsi interprete verso il Governo al fine di sensibilizzare i Ministri Competenti ad avviare un confronto con le rappresentanze sindacali di CGIL CISL e UIL categoria del pubblico impiego sui temi contenuti nella piattaforma”, concludono i sindacati.