E' terminata intorno alle undici l'assemblea dei lavoratori della Piaggio di Finale Ligure, nel corso della quale i sindacati hanno presentato i risultati dell'incontro che si è svolto ieri in Confindustria a Genova.
E nel corso della mattinata non sono mancati gli attimi di tensione e di contestazione. La FIOM e la UIL di Finale Ligure hanno deciso infatti di non sottoscrivere l'accordo presentato ieri dall'azienda, cosa che invece ha fatto la CISL. All'indirizzo dunque proprio di quest'ultimo sindacato sono partiti le proteste degli operai che hanno gridato:"Da che parte state, dalla nostra o dalla loro?".
I sindacati hanno così spiegato le motivazioni che li hanno condotti a non firmare. L'azienda infatti non avrebbe fornito sufficienti garanzie circa l'integrazione agli ammortizzatori sociali in deroga per i cassi integrati e avrebbe confermato, anche se in maniera ridotta gli esuberi. Continua poi a non convincere le organizzazioni sindacali il piano industriale presentato dalla Laer, che non avrebbe ancora trovato un capannone in affitto a Villanova.
"L'azienda ha disatteso una parte fondamentali degli accordi siglati un mese fa al Ministero dello Sviluppo Economico. Prima dell'incontro del 18 luglio a quello del Lavoro, commenta Paola Boetto, della RSU Piaggio, dobbiamo chiarire alcuni questioni fondamentali, a partire dall'accordo per la cassa integrazione a quello del futuro dei lavoratori. Ci è stato detto che ci sono delle eccedenze strutturali, quindi si è "scarichi" di lavoro in reparti che in realtà non lo sono e la cui attività viene esternalizzata: questo non va bene".
"Inoltre rimangono dei dubbi sull'insediamento del nuovo sito produttivo della Laer a Villanova. I lavoratori attendono entro questa sera, massimo domani mattina, delle risposte dai parlamentari ed istituzioni locali che abbiamo coinvolto nella discussione. Se non arrivassero delle risposte concrete agiremo in altro modo", conclude la Boetto.
E proprio quest'ultima avrebbe dovuto in parte riassorbire gli esuberi della Piaggio. Continua dunque il presidio dei lavoratori, in attesa dell'incontro che si svolgerà il 18 luglio al Ministero del Lavoro, dove i sindacati sperano di dissipare i tanti dubbi legati all'operazione di trasferimento.














