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Attualità | 03 agosto 2014, 17:35

Il "No" dell'ANPANA al Porto di Ceriale

"Esso dovrebbe sorgere a Capo Santo Spirito, l'ultima area rimasta naturale e selvaggia nel comprensorio, deturpando irrimediabilmnte il paesaggio di un tratto di costa tra le piu' i piu' belli e spettacolari di tutta la Liguria"

Il "No" dell'ANPANA al Porto di Ceriale

Porto di Ceriale si? Porto di Ceriale no?

I pro e i contro di un progetto che sembra stia per partire ed ecco che si alza la protesta dell' ANPANA (Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente) che da anni segue il progetto del porto di Ceriale.

"Esso dovrebbe sorgere a Capo Santo Spirito, l'ultima area rimasta naturale e selvaggia nel comprensorio, deturpando irrimediabilmnte il paesaggio di un tratto di costa tra le piu' i piu' belli e spettacolari di tutta la Liguria" affermano.

e continuano guardando al progetto complessivo per quell'area "Ricordiamo infatti che,oltre al porto, sono previste case e altre  construzioni".

ANPANA accusa la Regione Liguria di non prestare sufficiente attenzione alla tutela dell'ambiente, chiedendosi come sia possibile  consentire la realizzazione di una struttura dal violento impatto sul paesaggio proprio dinanzi al  castello Borelli, che è stato dichiarato  monumento nazionale.

 "Inoltre, la stessa Regione aveva giudicato inammissibile un porto in quel punto, perchè causerebbe l'erosione delle spiagge da Borghetto verso ponente, salvo poi contraddirsi da sola e procedere all'approvazione".

ANPANA considera questo progetto  una minaccia gravissima non solo per l'ambiente e il paesaggio ma anche per  il turismo e l'economia della zona.

Per questo  ha sottoscritto da subito il ricorso contro il porto,insieme a WWF ,Assoutenti, Comitato Tuteliamo Borghetto, balneari , e vi contribisce anche economicamente. Poichè molti piemontesi frequentano questo tratto di Riviera e  apprezzano la natura di capo Santo Spirito, si  è mobilitata anche la Sezione di Alessandria dell'ANPANA. Con una campagna dal titolo SAVE THE PARADISE, NO PORTO, sta portando il problema fuori provincia e avviando una raccolta fondi in Piemonte, per sostenere la battaglia a difesa di questo utlimo paradiso.

r.g.

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