A quattro mesi dall’apertura della Casa Museo Asger Jorn e dall’inaugurazione della mostra “Jorn Collection” (presso MUDA Exhibition Centre ) facente parte, insieme alla “Fabbrica dei sogni”, presso le Ceramiche S.Giorgio e “Asger Jorn ed il contesto internazionale” in Pinacoteca Civica di Savona, alle celebrazioni dedicate al centenario della nascita di Asger Jorn, è tempo di bilanci.
Ad oggi al MUDA gli ingressi sono stati quasi 3.000, un successo così sorprendente per un’esposizione ad Albissola Marina, che ci ha convinto a mantenere aperta ancora la mostra sino a fine anno.
In realtà, una buona parte degli spazi del nuovo Museo continuerà ad essere destinata ad esporre la collezione di proprietà del Comune, valorizzando, a rotazione, i tanti capolavori in nostro possesso.
Mantenere permanente l’esposizione, è un modo per aprire lo scrigno e condividere i “gioielli di famiglia” che per tanti, troppi anni, sono stati chiusi nei depositi impolverati del Comune.
Un Comitato Scientifico, composto in collaborazione con l’Università di Genova e l’Università di Pisa, definirà, insieme all’Amministrazione, le opere più meritevoli, da esporre all’interno degli ambienti per una loro più corretta valorizzazione.
Altra sorpresa sbalorditiva è stata l’affluenza alla Casa Museo Asger Jorn Via D’Annunzio, gli ingressi sono stati oltre 2.000, un dato incredibile se si analizza il fatto che la stessa è ubicata in una zona collinare, quindi di difficile raggiungimento.
La notizia che più di tutte fa riflettere ed indirizza naturalmente le scelte future in tema turistico-culturale, è quella che il 70% dei visitatori risulta straniero, in particolare proveniente dal Nord Europa: un mercato turistico a cui dobbiamo dare una risposta più strutturata, che rappresenta un nuovo bacino di utenza, al quale offrire pacchetti turistici mirati ed estesi a tutto il territorio ligure.
Il primo importante atto sarà quello di stringere un patto formale con il “Museum Jorn” di Silkeborg, i rapporti intrapresi dalla passata Amministrazione con la Direzione del Museo, ora devono diventare una vera e propria alleanza fra paesi, in nome della cultura ceramica e della sua diffusione, con tutto l’indotto che questa collaborazione può far nascere














