Ora si tratta di capire quali sono le motivazioni per le quali la provincia di Torino ha detto no al conferimento dei rifiuti del comune di Genova, se si tratta cioè di una questione di quantità o di qualità del rifiuto: le discariche liguri infatti, tranne quella imperiese di Collette Ozotto, non eseguono il pre-trattamento previsto dalla legge già da alcuni anni.
La notizia del no al conferimento delle 700 tonnellate quotidiane prodotte nel genovese, come riporta il quotidiano La Repubblica, getta il capoluogo ligure nell'emergenza rifiuti: la provincia di Torino potrebbe smaltire nel proprio inceneritore, da qui al dicembre 2014, solo 21 mila tonnellate di rifiuti contro le 50.000 richieste da Genova. Anche le provincie di Alessandria e Cuneo, sempre secondo quanto pubblicato da Repubblica, di fronte alle richieste di Genova hanno comunicato di avere le loro discariche in via di esaurimento e di non poter accogliere la spazzatura che dal 15 ottobre non potrà più andare a Scarpino. Anche la Lombardia e l'Emilia Romagna hanno negato la loro disponibilità.
La notizia dei "no" delle province piemontesi ai rifiuti liguri accresce la preoccupazione anche in provincia di Imperia. Le discariche piemontesi infatti rappresentavano una delle possibilità all'esame per trovare una soluzione all'esaurimento del Lotto 5 di Collette Ozotto, previsto tra gennaio e marzo 2015, mentre quella di Vado Ligure, la più vicina e già utilizzata nella precedente emergenza con costi aggiuntivi superiori ai quattro milioni e mezzo di euro per soli otto mesi, non è attrezzata per la separazione secco-umido e dovrà quindi interrompere l'attività nel breve periodo.














