A pensare e ripensare il futuro delle aree Piaggio finalesi s'affaccendano un po' tutti. Sono le decisioni che tardano ad arrivare e, ora specialmente, attendono il giro di boa delle elezioni regionali. Ma l'iniziativa "IdeAree" spicca per l'approccio originale, almeno per gli standard dei nostri lidi. Un happening in piazza, tutto incentrato sull'avvenire della zona lasciata libera dall'industria aeronautica. A portare in dote idee, spunti e suggestioni ci saranno artisti, illustratori, filmaker, fotografi, ma anche sportivi e cittadini appassionati. Un pensamento collettivo che vuole restituire dignità di parola a chi, con le idee creative, ha dimestichezza.
Un laboratorio a cielo aperto è la modalità ottimale per materializzare il confronto fuori dalle sale dei dibattiti mosci. Se la cultura e le arti scendono in piazza per ridare vita al "guscio vuoto", per immaginare (con visioni, perché no) un impianto urbano interessante, per dare prova di partecipazione cittadina, significa che qualcosa si muove. E non è tutto così fiacco e disfattista come rimuginano i malpensanti. Peraltro, il contorno di musica e atletismo esalterà la festa, magari rendendo più digeribili ai giovanissimi temi sinora ignorati.
L'evento nasce dall'idea di un movimento messo insieme da alcuni creativi (Davide Rossi, Monica Fresta, Terry Pollero, Teo De Luigi, Daniele Decia) ed ha il merito di attirare a in piazza Vittorio Emanuele, sabato 23 maggio, persone motivate, di cuore e di cervello, per promuovere la trasformazione degli spazi con la somma di energie eterogenee. Il "coinvolgimento progettuale", in un argomento così spinoso per le implicazioni ambientali, paesaggistiche e logistiche, porterà i suoi frutti.
La speranza di tutti è che poi qualcuno, nella stanza dei bottoni, possa tenere nella giusta considerazione i risultati dell'happening. L'immaginazione è una spinta verso l'alto: l'unica soluzione verticale che è auspicabile per il futuro del sito deindustrializzato.