Ci sono tradizioni che si perdono nella notte dei tempi, sempre uguali a sé stesse,ma non per questo meno belle, che ci ricordano da dove veniamo e dove andiamo.
Ed è così anche per il corteo religioso di San Pietro, che si è svolto ieri sera a Finale Ligure. Tradizionalmente tutti gli anni la statua di Gesù Cristo e San Pietro viene portata a spalle dagli uomini dei Bianchi e dei Neri in corteo per le vie della città, ma soprattutto a benedire le barche dei pescatori, affinché li protegga e permetta una buona pesca, ed il mare.
Durante tutto il percorso (come si vede dal video), la statua viene fatta "ballare", per simulare le onde del mare, e sosta sia nella spiaggia dei Bianchi e dei Neri, dove viene quasi posata a terra, il prete benedice la folla e recita la preghiera del mare e viene suonato il silenzio, per ricordare tutti quelli che il mare ha chiamato a sé. I portatori indossano vesti azzurre e camminano scalzi. Al braccio portano delle fasce colorate, che servono a dividerli in gruppi per altezza: gialli i più bassi, rossi e verdi i medi e bianchi i più alti. Ciascuna compagine è guidata da un capogruppo e al di sopra di tutti ci sono i capicassa, che organizzano lo scambio tra i portatori e coordinano il trasporto della statua.
San Pietro è la festa dei finalesi: tante le ricorrenze legate a questo giorno. Nella notte tra domenica e lunedì moltissimi finalesi hanno rovesciato un bianco d’uovo dentro un bicchiere d’acqua, che poi è stato messo sul davanzale o in giardino. Nel corso delle ore l’albume tende ad assumere forme particolari, che ricordano quelle delle vele delle barche: vuole la tradizione che più siano gonfie e più l’anno sarà propizio.
"San Pe o ne voe un con lé", dicevano in ligure i pescatori di una volta, che tradotto significa "San Pietro ne vuole uno con sé": prima del 29 giugno infatti non era permesso fare il bagno perché san Pietro ne avrebbe chiamato qualcuno a sè.
Per invocare la benedizione, la sera precedente alla processione vengono accesi sulle spiagge dei Bianchi e dei Neri due falò. Secondo usanza i fuochi sono beneauguranti e servono per propiziarsi la pesca. Ma spesso, più di questo, conta la grande rivalità tra i due rioni: la vera sfida infatti è creare un falò più alto, ma soprattutto che duri più a lungo dell'altro.