Passano quasi sotto silenzio alcune iniziative che, però, hanno un impatto sociale importante. Quelle per limitare i danni dell'azzardo patologico. Il Comune di Albenga, con un'ordinanza del sindaco, ha ridotto gli orari d'esercizio nelle sale da gioco. Visto che il governo nazionale non ha alcun interesse a tamponare il dilagare delle occasioni che possono creare dipendenza, per ovvie e contestabili ragioni, sono gli amministratori locali a dover esprimere lungimiranza.
Gli unici a battere sul tasto sono i 5 Stelle, che comunque in Liguria hanno una presenza frammentata. Fortunatamente l'interesse per la materia è bipartisan, così che molti sindaci, a prescindere dalla bandiera di partito, sono risoluti ad alzare il vessillo generale della salute pubblica. Si pensi alla crociata di Matteo Camiciottoli, primo cittadino di Pontinvrea, che da tempo si batte per il recupero dei soldi dovuti all'erario dalle società delle slot machine. Anche a Savona città, intanto, la sensibilità sul problema delle dipendenze è aumentata.
Eppure dovrebbe essere lo Stato stesso a farsi garante del benessere cittadino, moderando il luccichìo delle scommesse, riducendolo all'essenziale, anziché fare indigestioni da biscazziere.
Il peso sociale degli impulsi ossessivi-compulsivi legati al gioco, autodistruttivi e inutili, non può essere ignorato. Perché mette a repentaglio troppe persone e famiglie. Molto spesso, in questo tunnel dell'economia, le più fragili e più precarie.














