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Al Direttore | 24 giugno 2016, 13:47

L'omicidio di Roberto Siri a Cairo Montenotte: il ricordo di Roberto Nicolick

L'omicidio di Roberto Siri a Cairo Montenotte: il ricordo di Roberto Nicolick

Questo omicidio avvenuto, abbastanza recentemente, in Valle Bormida, ha alcune caratteristiche peculiari, ha avuto come vittima un giovane Italiano di 37 anni e come esecutori principali tre stranieri di nazionalità Albanese, giovani di seconda generazione che avranno ruoli e responsabilità diverse, all’azione contro la vittima, ha anche partecipato un altro Italiano anche se non da protagonista principale. Le modalità con cui si sono svolte le azioni ricorda molto da vicino il film “arancia meccanica” per la violenza spietata, con cui quattro persone hanno aggredito e percosso Roberto Siri, artigiano edile, sino a provocarne la morte.

Non è stato mai chiarito a fondo il movente che ha catalizzato l’accaduto e vanno anche ricordate alcune cose : la vittima fu attaccata la notte, in due momenti diversi, tra cui ci fu un inseguimento da parte degli aggressori che non mollavano la preda e che la seguirono sino all’esterno del pronto soccorso , dove, quando il poveretto riuscì ad essere ricoverato aveva esaurito le sue capacità vitali. La vittima non era sola nei momenti della aggressione ma i suoi compagni non riuscirono ad aiutarlo a causa della bestiale violenza che si sviluppò contro ed attorno a lui, solo un suo amico, Salvatore T. cercò di fiancheggiarlo nella prima fase dello scontro che ebbe inizio davanti all’ingresso di un locale discoteca, ma riporterà tutta una serie di traumi molto importanti, tutti al viso, a testimoniare la direzione preferenziale delle percosse portate dagli stranieri.

La seconda fase dell’aggressione avviene nel parcheggio dell’Ospedale di Cairo Montenotte dove Roberto Siri già ferito e in condizioni critiche, giunge assieme al suo amico Salvatore T., non riusciranno ad entrare saranno ancora aggrediti ferocemente dagli stessi Albanesi che devono averli seguiti sino lì, in questo modo daranno il colpo di grazia a Siri, a calci e pugni senza un minimo di pietà umana. Quando il personale medico e i Carabinieri interverranno sarà troppo tardi per Siri. Gli aggressori fuggono e uno degli stranieri addirittura espatria. Le indagini stabiliranno che l’aggressione sarebbe avvenuta per futili motivi.

Al di là degli aspetti penali di questa morte, l’opinione pubblica e soprattutto i Carabinieri dovettero prendere atto della presenza di gruppi di Albanesi, di seconda generazione, che all’occorrenza, agivano in gruppo e senza un codice di rispetto nei confronti dell’avversario su cui spesso si imperversava senza una minima tregua e soprattutto senza un rispetto umano. Cosa che i loro genitori non facevano perchè rispettavano un codice etico denominato Kanun.

Roberto Siri è morto ammazzato a causa di questi disvalori. S. C. uno degli aggressori che manifesterà un minimo di pentimento dirà che Siri sceso dall’auto cercò di trovare un accordo con gli aggressori ma fu subito abbattuto con un pugno al viso e già a terra e indifeso venne colpito a calci nella testa.

Ci furono indagini, non facili, che portarono alla identificazione di quattro ventenni, indagati e rinviati a giudizio che si svolgerà in diverse fasi e con tempi lunghi : S. C. di nazionalità Italiana condannato in via definitiva a 21 anni, E. Z. Albanese condannato in via definitiva 12 anni per concorso in omicidio, O. G. Albanese condannato in via definitiva a 16 anni anch’esso per concorso in omicidio e infine A. Q. Albanese condannato all’ergastolo per omicidio, mentre era latitante.

Recentemente quest’ultimo è stato arrestato in Francia dove era sotto falso nome e verrà estradato in Italia dove potrebbe essere sottoposto ad un nuovo giudizio visto che all’epoca era latitante al momento della sentenza.

Roberto Nicolick

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