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Attualità | 25 ottobre 2016, 15:45

Una tesi di laurea su Albenga

Elena Buffa e Francesca Giuliano hanno chiesto alla gente come vede “La Città delle Torri” del presente e del futuro. Tra i primi dati emergono carenze di aree verdi, di spazi per bambini e di punti di aggregazione

Una tesi di laurea su Albenga

Elena Buffa e Francesca Giuliano sono due studentesse di architettura che, attraverso i social network, sfruttando soprattutto il passaparola, hanno varato un questionario nel quale chiedono agli albenganesi come vedono la loro città nel futuro. I risultati di questa statistica costituiranno poi la base per lo sviluppo della loro tesi di laurea.

Abbiamo contattato le due protagoniste di questa iniziativa per capire meglio come si articola questo programma e quali risultati prevedono dal sondaggio.

Spieghiamo innanzitutto ai Lettori di Savonanews in che cosa consiste il progetto alla base della vostra tesi.

“Nel corso del nostro percorso di studi abbiamo affrontato l’analisi di diverse città (fra cui Genova, Barcellona, Montpellier, …), partendo sempre da una scala territoriale per poi scendere alla dimensione progettuale. Lo stesso metodo di lavoro vorremmo utilizzarlo per Albenga, la nostra città. In questo caso specifico abbiamo chiesto ai suoi cittadini e ai suoi utenti, tramite un questionario, un parere riguardante diversi aspetti. Questo ci servirà per mettere a confronto un’Albenga reale, emersa da un’analisi più oggettiva, e un’Albenga percepita, ovvero fruibile, accessibile e sfruttata dai suoi utenti”.

Perché una tesi di laurea proprio su Albenga?

“Ci interessa provare l’esperienza di lavorare sulla propria città, una realtà di cui si conoscono già le carenze ma anche le potenzialità. Esse possono essere lo spunto di partenza per l’elaborazione di un progetto, forse un po’ utopico, ma che metta in luce alcuni aspetti che spesso vengono considerati secondari, come la partecipazione, gli spazi pubblici e il gioco. Inoltre il nostro progetto di tesi si inserisce all’interno di un programma di ricerca già da tempo avviato riguardante Albenga, seguito dal Prof. Manuel Gausa e dal Gic-Lab del Dipartimento di Scienze per l'Architettura della Scuola Politecnica di Genova. Il frutto di questa collaborazione tra studenti, dottorandi, docenti, comuni, associazioni e aziende verrà poi raccolto all’interno di una pubblicazione”.

Che quadro vi aspettate che emergerà dal vostro sondaggio?

“Dal nostro questionario speriamo che emergano delle proposte e dei suggerimenti che ci aiutino a capire quali siano le reali necessità degli utenti della nostra città. Sicuramente quello che non ci aspettavamo era una così grande partecipazione; nei primi tre giorni hanno risposto alle nostre domande più di 700 persone. Questo ci ha fatto molto piacere perché oltre ad essere utile per la nostra ricerca, ci ha fatto anche pensare a quanto la cittadinanza senta il bisogno di cambiamento e abbia la voglia di partecipare attivamente. Gli esiti parziali del questionario mettono in luce alcuni aspetti fra cui: la mancanza di aree verdi attrezzate, di spazi per giovani e bambini, l’accessibilità di certe zone come l’area del fiume Centa, e più in generale la carenza di luoghi di aggregazione funzionali. Sinteticamente possiamo dire che l’attenzione degli utenti è rivolta principalmente verso il pubblico e meno verso il privato”.

E secondo il vostro punto di vista personale, come dovrebbe essere la “Albenga del futuro”?

"L’Albenga del futuro, secondo noi, dovrebbe essere quella che emerge dal nostro sondaggio: un’Albenga che partecipa, propone ed è consapevole delle proprie risorse. Il nostro sondaggio è ancora aperto e abbiamo ancora bisogno della collaborazione di tutti gli albenganesi".

Per tutti coloro che volessero contribuire il link è: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSf68i1RsIORys-8i-jZLY0e17PmdBmHqOaHIWKIJ-xM7hSVyw/viewform?c=0&w=1

Alberto Sgarlato

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