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Attualità | 10 dicembre 2016, 14:20

"Foto sintesi": il nuovo album del cantautore albenganese Mauro Pinzone

Un disco elegante e raffinato, ricco di influenze che spaziano dal jazz al blues e dal folk al teatro-canzone

"Foto sintesi": il nuovo album del cantautore albenganese Mauro Pinzone

È uscito “Foto sintesi”, il nuovo album del cantautore albenganese Mauro Pinzone. Questo artista è diventato, negli anni, un vero e proprio punto di riferimento per tutta la scena cantautorale del Ponente Ligure: può vantare una carriera ormai ultraquarantennale che lo ha portato, negli anni, ad aprire i concerti di grandi artisti italiani (da Eugenio Finardi a Massimo Bubola) e stranieri (un nome su tutti: il leggendario Garland Jeffreys).

Tanti sono stati, negli anni, i progetti musicali sviluppati da Mauro Pinzone, dai Pensieri Compressi (il loro album omonimo rimane ancora oggi un piccolo gioiello del rock italiano anni ’90 più sofisticato e contaminato), fino agli Af’kar, band contaminata da suggestioni multietniche. Oggi, finita l’era dei gruppi (“Le band si sciolgono”, cantava Luca Carboni), lui si presenta semplicemente come Pinzone e, con “Foto sintesi”, ci offre veramente l’essenza del suo sound: una musica variegata che spazia dalle atmosfere “jazzy” di Steely Dan e 10 cc, al jazz-rock partenopeo nella scuola di Pino Daniele, Osanna e Napoli Centrale, fino a lambire la new-age degli Shadowfax e il progressive jazzato di Canterbury.

Nel CD troviamo dieci tracce inedite più due momenti tratti dallo show di teatro-canzone “Punti di (s)vista”, scritto, musicato e recitato insieme all’attore Roberto Bani. Ad affiancare Mauro ci sono i migliori musicisti della scena savonese: Federico Fugassa (basso e contrabbasso), Mohammed Ben Hammouda (percussioni), Maurizio De Palo (batteria), Claudio Bellato (chitarre), Emanuele Gianeri (tastiere), Giovanni Amelotti (tastiere e oboe), Alessandro Mazzitelli (piano elettrico ed effetti sonori), Fabio Biale (violino), Davide Baglietto (flauto e cornamusa). Il disco è stato registrato e mixato da Alessandro Mazzitelli. Il tutto custodito dentro la bellissima veste grafica di Angela Caprino.

Abbiamo posto a Mauro Pinzone qualche domanda su questo suo nuovo album:

Partiamo dal titolo: come mai “Foto sintesi”?

“Ho sempre avuto la presunzione di pensare che le mie canzoni potessero essere come delle fotografie, come dei fermo immagine della vita, di emozioni, di pensieri, di stati d’animo, dei brevi momenti che sono da cogliere al volo... Da qui l’idea di un titolo, “Foto sintesi”, che sintetizzasse in immagini il mio lavoro”. Dai “Pensieri Compressi” ad “Af’kar” e ora semplicemente “Pinzone”: è l’inizio di una tua nuova vita artistica? “Mah... Chissà? Se devo essere sincero in quest’ultimo anno mi sono un po’ perso, scrivo e compongo poco, d’altronde sono abituato a momenti di pausa, anche abbastanza lunghi, dai quali però rinasco con nuove idee, perché mi conosco e so che non so restare troppo fermo. D’altronde il registrare questo CD mi ha veramente portato via tante energie, è un lavoro importante in cui credo molto, e che ritengo sia, oltre a un’opera mia, anche un doveroso omaggio alla scena musicale e artistica del ponente ligure”.

Come tu sai, ho sempre amato la tua musica proprio perché è difficilmente etichettabile: c’è dentro del cantautorato, del jazz, del funk, del prog, del blues… Oggi, se tu dovessi definire le influenze di Pinzone, in quali coordinate ti muoveresti?

“Non molto tempo fa facendo ascoltare le mie canzoni a un amico, che di musica ne ha fatta molta e a livelli moto alti, mi veniva osservato che non seguo la struttura classica della canzone, strofa ritornello, refrain, beh… è vero, e probabilmente questo penalizza quello che faccio, ma credo sempre che la musica, nel mio caso, debba essere soprattutto al servizio delle parole, ma non legata ad esse e che chiunque collabori con me musicalmente abbia sempre il diritto e il dovere di seguire la sua natura e di esprimersi liberamente. In questo CD ci trovi molti generi molto bene amalgamati, perché chi vi ha suonato ha portato la propria esperienza, diversa per ciascuno di loro, e la propria creatività. Questo è stato il mio metodo in tutti questi anni, sicuramente il meno ortodosso e faticoso, ma sicuramente, almeno per me, il più soddisfacente; d’altronde ho sempre avuto la fortuna di avere a che fare con dei musicisti eccezionali, che alla tecnica abbinano un gusto notevole e una passione enorme. Oggi non saprei definire quello che faccio, mi è sempre piaciuta la contaminazione tra vari generi e sinceramente non so neanche cosa farò!”

Sei reduce della partecipazione a “Su la Testa”, oggi uno dei più importanti festival nazionali dedicati alla musica d’autore: quali emozioni conservi di questa esperienza?

“Direi ottima. Un festival che è cresciuto negli anni grazie alla volontà di dare continuità alla manifestazione da parte di un gruppo di ragazzi molto bene affiatati (sì ragazzi, anche se il Cala e il Geddo, ad esempio, già incominciano a scricchiolare un po’… Ma per me sono sempre quelli che conosciuto vent’anni fa). La cosa che mi ha colpito di più? Il grande rispetto da parte di tutto lo staff nei confronti dei musicisti, fossero essi l’ultimo o il primo… Per il resto, beh, penso che suonare per la prima volta sul palco di un teatro della mia città in una manifestazione del genere, beh non può che farmi felice!”

E naturalmente chiudiamo con gli appuntamenti futuri: quando avremo occasione di sentire “Foto sintesi” sul palco?

“Sperò di riuscire a radunare tutti gli amici che hanno collaborato al cd per la presentazione ufficiale… Vi farò sapere. Per le date, ci sto lavorando: accetto proposte”.

Alberto Sgarlato

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