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Attualità | 13 gennaio 2017, 15:30

La Provincia "premia" la costa ma delude l'entroterra?

Una analisi del recente esito elettorale da parte di alcuni sindaci dei Comuni più interni

La Provincia "premia" la costa ma delude l'entroterra?

Le recenti elezioni provinciali hanno sicuramente premiato il Ponente Ligure, con l’ingresso di figure di rilievo provenienti da Albenga, Loano, Finale Ligure. Più delicato il discorso legato all’entroterra: l’ingresso in Provincia di una figura come Massimo Niero, sindaco di Cisano sul Neva, si può tranquillamente definire come un risultato che ha dell’incredibile, ma tutto il territorio che da Albenga arriva al confine con il Basso Piemonte è molto vasto.

Per quanto riguarda la Val Varatella potrà certamente contare sull’esperienza di una persona come Luana Isella, per via delle sue conoscenze professionali come geologo e per il suo forte impegno nel campo della Protezione Civile.

Restano però altre aree, all’interno del Ponente Ligure, che avrebbero di certo meritato maggiore visibilità. Ma che ne pensano i sindaci? Ne abbiamo intervistato alcuni, dislocati in varie zone del territorio, per raccogliere le loro impressioni.

Decisamente severo, pessimista e “tranchant” è Michele Volpati (Casanova Lerrone): “Tutto ciò è normale. Sarà sempre così e purtroppo non si potranno mai cambiare le cose. Questo perché il peso del voto dei comuni dell’entroterra è ridicolo. Un voto di Savona viene contrapposto a 20 dei nostri. Che cosa ci aspettiamo che facciano i comuni della costa per noi? Zero. Nessuna aspettativa”.

Molto più ottimista e positiva la visione di Alessandro Oddo (Tovo San Giacomo): “Penso che il problema di tutti i comuni dell’entroterra sia che la provincia prima di tutto trovi i soldi per sistemare le strade provinciali (nel nostro caso, ad esempio, la SP4 Pietra-Tovo-Magliolo). Il secondo aspetto è che per come sono rimaste le province, ora devono trovare una loro sistemazione istituzionale in ambito locale e nazionale. Esse infatti hanno servizi importanti, dalle strade agli indirizzi scolastici di scuole grado superiore, ma senza le adeguate risorse che consentano nemmeno la manutenzione ordinaria. Ma sono convinto che gli amministratori locali, a prescindere dal colore politico, abbiano ben presente quali saranno le esigenze di tutta la provincia, dalla costa all’interno. Tanto di cappello a chi ha dimostrato, in un momento come questo, di avere il coraggio di offrire il proprio servizio a un ente che soffre di difficoltà palesi causate dalla legge Delrio del 2014. E la Provincia di Savona è stata tra le prime su cui sono ricadute tutte queste problematiche. Se oggi va avanti è solo grazie all’impegno degli amministratori locali”.

Ancora differente è l’osservazione di Roberto Barelli (Orco Feglino): “La nostra posizione è diversa, ad esempio, rispetto a quella della Val Bormida, noi siamo comunque più vicini alla costa. Ma il problema della territorialità a mio avviso è venuto fuori nella presentazione delle liste molto più che nel risultato. Bisognerebbe analizzare a fondo le dinamiche che hanno portato a queste scelte, per capire se in generale si tratta di scarsa disponibilità dei vari sindaci o di strategie pianificate coralmente.”

A proposito di Val Bormida: come è vissuta questa situazione? Secondo Pierangelo Olivieri (Calizzano) il quadro è positivo: “Oggi noi abbiamo un confronto costante, praticamente quotidiano, con Angelo Vaccarezza e ci tengo a sottolineare che siamo un’amministrazione prettamente civica e senza tessere, che però ha un ottimo dialogo con l’attuale amministrazione regionale. In provincia, però, abbiamo fatto la nostra piccola ma grande parte in un certo discorso: due anni fa con tanti voti di piccoli comuni io per poco non ero entrato tra i dieci eletti. Ormai siamo in scadenza tra pochi mesi, per cui non ci siamo esposti in prima persona, ma abbiamo sostenuto tre candidati, Luana Isella, Sergio Colombo e Maurizio Briano, quest’ultimo facente parte del consiglio comunale di Cairo. Rispetto alla precedente tornata, dove avevamo il sindaco di Roccavignale e un consigliere di Cairo, stavolta abbiamo un solo rappresentante; ma a seguito di tutti i confronti con la lista Cambiamo la Provincia posso dire che il risultato ottenuto è frutto di un sostegno significativo della Valle. Siamo tutti comuni che rientrano nel primo scaglione di abitanti (quello sotto i 3 mila), quindi si tratta di un voto ponderato più basso, ma grazie a noi questi nomi hanno avuto ottimi risultati di voti. E quindi mi permetto di dire che hanno un debito nei nostri confronti.

 

Oggi la situazione provinciale è ambigua: l’ente virtualmente non esiste o quasi, ma ha competenze importantissime, come quelle su scuole e strade. E per la Val Bormida le strade sono un punto nevralgico, lo abbiamo visto con i recenti problemi alluvionali. Per questo voglio rivolgere un plauso all’eccellente lavoro dei cantonieri provinciali, che hanno condotto interventi velocissimi e sono rimasti ormai in pochi a gestire oltre 700 km di strade. E oggi l’ente provinciale ha una sfida in più: quella di fare da vero collante con la Regione, soprattutto su problematiche come difesa del suolo e protezione civile, trasformando i piccoli comuni in una sola realtà di comprensorio compatta. Auguro a tutti loro buon lavoro (e ricordiamoci che parliamo di incarichi totalmente gratuiti a fronte di una enorme responsabilità) e spero di non essere deluso, perché mi sento ben rappresentato. Ci dimostreranno che la nostra fiducia è ben riposta”.

Alberto Sgarlato

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