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Attualità | 24 febbraio 2018, 10:00

Sos maltempo, consigli utili dell'Enpa per proteggere gli animali dal freddo

L'associazione animalista ha fornito diversi consigli per la protezione dal freddo sia per gli animali d'affezione che per quelli selvatici

Sos maltempo, consigli utili dell'Enpa per proteggere gli animali dal freddo

L'ondata di maltempo che si sta abbattendo su tutto il Paese, con neve e freddo diffusi, metterà a dura prova gli animali. Non soltanto quelli d'affezione, che hanno comunque una famiglia che si occupa di loro, ma - soprattutto - i selvatici e i randagi, che dovranno fare i conti sia con il gelo sia con l'incremento del fabbisogno calorico giornaliero; anzitutto è sempre bene fare delle scorte di cibo sia per i cani e gatti che vivono in casa, sia per i selvatici; tra questi ultimi, gli uccelli rappresentano una categoria particolarmente a rischio, non riuscendo a trovare cibo sul terreno e sugli alberi coperti dalla neve.

Ma ecco di seguito alcuni consigli del volontari della Protezione Animali per aiutare gli animali a superare l'emergenza gelo.

Per gli animali d'affezione:

Tenerli dentro casa o, comunque, in un luogo caldo e riparato dopo le passeggiate quotidiane e considerare che soprattutto i cani a pelo raso possono necessitare di un cappottino. Prestare particolare attenzione alla salute di cani e gatti. Se sono più abbattuti del solito, se la loro temperatura corporea è più alta o più bassa del normale o se starnutiscono frequentemente o se si nota qualunque variazione del comportamento si consiglia di recarsi al più presto dal proprio veterinario di fiducia. Se il cane dovesse bagnarsi per un acquazzone o per il passaggio in una pozzanghera è essenziale asciugarne con cura tutto il corpo, specie orecchie e zampe. Attenzione alla permanenza su neve e ghiaccio, quando li portiamo a fare la loro passeggiata, perché la neve e le basse temperature possono causare principi di assideramento; attenzione anche agli sbalzi di temperatura che possono causare malanni; anche in questi casi, alla comparsa dei primi sintomi, è opportuno rivolgersi al proprio veterinario di fiducia

Per gli animali selvatici:

Lasciare nel giardino, sul balcone o in un luogo riparato dai predatori (gatti, ad esempio), oltre a qualche "leccornia", due ciotoline d'acqua tiepida e pulita: una per bere, l'altra (meglio se di terracotta) per consentire agli uccellini di fare il bagno; questo permette loro di mantenere il piumaggio in ordine e, quindi, di avere una ulteriore protezione contro il freddo.

Rifornire le mangiatoie installate in autunno o provare a posizionarle ora sul terrazzo o nel giardino (nel rispetto dei condomini) in modo dar garantire ai volatili un luogo sicuro dove trovare cibo in abbondanza; naturalmente, le mangiatoie devono essere posizionate in luoghi al riparo dai predatori e dovrà essere rifornita fino alla primavera; non interrompere la somministrazione di cibo, gli uccelli possono perdere un punto di riferimento molto importante durante l'inverno.

Tuttavia, se non si è installata per tempo una mangiatoria, è difficile che gli uccelli la "riconoscano" e la frequentino; quindi è efficace e molto utile lasciare del cibo a terra e "appeso" nei rami degli alberi per le specie più timide che frequentano l' aperta campagna o boschi, parchi e giardini. Una casetta per uccelli può essere utile come riparo dal vento, dalla neve e dal gelo; ma anche per passare la notte in tutta tranquillità; anch’essa va sistemata in un luogo sicuro, riparato dai predatori, dagli agenti atmosferici e dal traffico. Tra gli alimenti più indicati ci sono: le arachidi non salate, i semi di girasole e di zucca, le piccole granaglie, il miglio, i fiocchi di cereali (cornflakes); è possibile usare, specie per gli insettivori, anche il cibo per cani e gatti, la frutta fresca e la frutta secca. Sono infine da evitare legumi crudi, latte e pane; infatti gli uccelli selvatici hanno bisogno di alimenti decisamente calorici ed il pane invece una volta nel gozzo dell'uccellino richiama acqua per essere inumidito e digerito; si forma così un blocco di "pane bagnato" che a sua volta richiama calore per raggiungere la temperatura corporea, e con il freddo finisce per morire perché non riesce a scaldare il corpo.

Il ragionamento non vale per i colombi (per le loro maggiori dimensioni) anche se, bisogna ricordare, ordinanze comunali, solo punitive ed inutili, proibiscono di alimentarli, nell’errata convinzione che ciò ne diminuirà il numero; è invece provato dagli scienziati, che i sindaci non ascoltano mai, che colombi adulti forti ed adeguatamente nutriti, impediscono la nidificazione degli altri; soggetti malnutriti e deboli si disperdono, nidificano e lasciano nidificare anche gli altri. Permane infine il divieto nazionale di dar da mangiale ai cinghiali, anche se ciò non influisce sul loro presunto sovrannumero.

cs

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