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Attualità | 16 luglio 2018, 16:44

Il progetto dell'amministrazione: Finalpia "capitale" dell'outdoor "agroalimentare" (VIDEO)

Nelle intenzioni di Frascherelli e della sua maggioranza ogni rione del comune di Finale Ligure dovrà assumere una sua connotazione ben precisa

Il progetto dell'amministrazione: Finalpia "capitale" dell'outdoor "agroalimentare" (VIDEO)

Ad ogni rione la sua connotazione. Mentre Finalborgo può contare sulle bellezze monumentali, ma anche su un fiorente commercio nel campo dell’outdoor, Finalpia potrebbe diventare la capitale di un altro tipo di outdoor: quello agroalimentare, fatto di eccellenze del territorio, di km 0 e di prodotti da valorizzare, riscoprire, assaporare.

Questo il progetto che ci racconta il sindaco di Finale Ugo Frascherelli. E per sottolineare questa tendenza, è stato creato un parallelismo: se infatti l’inaugurazione di via Porro aveva coinciso con il “battesimo” di Agrumare, manifestazione dedicata agli agrumi del territorio, dall’arancia pernambucco al chinotto di Savona (leggi QUI), l’apertura di una via Drione completamente rifatta ha invece coinciso con “Pesto d’amare” in piazza Abbazia, storica manifestazione sul pesto dei Garosci de Pia rinnovata e rivitalizzata.

In questa videointervista, girata proprio durante “Pesto d’Amare”, il sindaco Ugo Frascherelli spiega il progetto della sua amministrazione:

L’assessore al bilancio Delia Venerucci, che già aveva svolto un ruolo attivo in “Agrumare” (rassegna collegata all’evento “Mare di Agrumi”), ci racconta qui come Finalpia nasca a territorio dalla vocazione principalmente agricola e come tutto ciò oggi possa essere riscoperto e rivisitato in una chiave di promozione del territorio più attuale.

Passeggiando per la piazza con il sindaco Frascherelli e l’assessore Venerucci, guidati dal commento presente e sapiente di Monica Fresta (Premiato Studio Sorelle Bodoni) siamo stati coinvolti nelle degustazioni e abbiamo avuto modo di assaporare diversi tipi di pesto confezionati sul territorio: tutti fedeli alla ricetta tradizionale ma ciascuno dotato di un proprio carattere e di una propria personalità. Che dire? Tutti buoni, tutti diversi e tutti ugualmente e correttamente rispettosi della nobile storia di questo gustoso alimento. Taceremo i nomi per non fare pubblicità, limitandoci a dire che quello di Albenga risulta il più intenso e “sanguigno”, curiosamente i due prodotti di Borgio Verezzi sono accomunati dalla notevole delicatezza, uno di Finale è quello in cui il formaggio è dominante, un altro pietrese ha una nota amarostica che regala un’emozione al palato, mentre quello di Loano, con la sua nota mentolata, trasmette un senso di freschezza.

Quindi, visto che si è parlato di basilico dei nostri comprensori, vogliamo sfatare il mito per cui il pesto è soltanto “alla genovese”, che solo all’ombra della lanterna si sa preparare questo condimento e che solo nel golfo del Tigullio nasce il basilico “giusto”?

Di tutto questo parliamo nelle videointerviste con Vincenzo Ricotta, fiduciario Slow Food di Savona, e con Monica Fresta, del Premiato Studio Sorelle Bodoni di Finale Ligure:

 

A. Sg.

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