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Al Direttore | 22 maggio 2019, 13:55

Lettera aperta al sindaco e al vicesindaco di Savona

Bruno Spagnoletti scrive ad Ilaria Caprioglio e a Massimo Arecco.

Lettera aperta al sindaco e al vicesindaco di Savona

Cara Ilaria, Caro Massimo,

impegnato su altri fronti, mi ero perso la vostra ultima surreale querelle, ma l’avv. Barbara Pasquali mi ha segnalato il vostro conclusivo pasticciaccio brutto! Resto basito anche perché la vostra dialettica interna e le vostre esternazioni pubbliche riguardano la figura di Sandro Pertini, savonese, europeista, partigiano, socialista senza ma e senza sé, Presidente della Camera e Presidente di tutti gli italiani (storicamente il più amato) a sinistra, al centro e, persino, a destra.

Le vostre divisioni paralizzanti sono, ormai, insopportabili per la città che guarda – sempre più attonita e sgomenta alle misure, spesso divisive e inconcludenti della vostra Amministrazione di Centro – Destra e si chiede, apertis verbis (o le vostre orecchie non sentono?) un cambio di passo in questi ultimi due anni che vi restano (Governo pro tempore), un cambiamento nel metodo, nel merito e nei punti di programma per supportare la ripresa di un cammino virtuoso della Città declinante verso la palude e la deriva economica, sociale e culturale.

Forse a “vostra” insaputa, negli ultimi tre anni (mai più – dice la Città – un vostro Governo di Centro Destra), Savona ha implementato le sue criticità (non imputabili solo a voi) sui nodi del gelo demografico, dell’ulteriore invecchiamento della popolazione, dell’arretramento del Welfare “comunale” e territoriale diffuso, della esplosione delle aree della povertà relativa e delle diseguaglianze sociali.

La vostra approssimazione, la vostra incapacità di leggere “dentro la crisi” ancora in atto, dopo undici lunghissimi anni e di cogliere i bisogni della Città, ha logorato il rapporto con la società civile savonese, mentre sale forte una diffusa repulsione e una esplicita idiosincrasia nei confronti della Vostra Amministrazione!

A vostra insaputa (chiusi nel Palazzo) forse non sentite le voci di centinaia e centinaia di concittadini che pur vi avevano votato come opportunità di cambiamento tre anni fa; oggi sono davvero pentiti e non vedono l’ora di mandarVi a casa prima che la Città sprofondi del tutto!

Il consuntivo di questi vostri tre anni di amministrazione è davvero parco e, francamente, non più comodamente imputabile a “Quelli di Prima”. 

A questo punto avete due opzioni:

Contenetevi e ricompattatevi se vi riesce, trovate un accordo di convergenza con le opposizioni responsabili su alcuni pochi punti programmatici da selezionare, negoziare e concordare da attuare negli ultimi due anni per governare le emergenze più drammatiche della città;

Oppure dimettetevi, senza aspettare la scadenza delle elezioni regionali del 2020 e il paracadute per alcuni di voi nella vecchia logica partitocratica del promuoveatur ut amoveatur e fatela finita con questa assurda commedia degli equivoci e dello scaricabarile l’un contro l’altro armati; e lasciate il governo della città a chi sarà capace di amministrarla in sinergia e con il consenso della società civile savonese che vuole cambiare la deriva nella palude e diventare collettivamente e solidarietà mente Consiglio, Giunta e Sindaco.

Un caro saluto, un abbraccio e un sorriso

Bruno Spagnoletti, cittadino, ex sindacalista e socialista

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