"Me l’hanno ammazzato. Ucciso, dentro il recinto". Grufi, il cinghiale che il sovrintendente capo della polizia municipale di Laigueglia aveva salvato e adottato con la famiglia poco più di quattro anni fa, è stato ferito a morte da un cacciatore. Non durante una battuta di caccia, però: l'uomo ha puntato il suo fucile dentro il recinto dove l'animale, ormai addomesticato, aveva trovato dimora da diverso tempo.
Franco Berardi e gli altri amici della fattoria didattica "Cavallo George", nella borgata di Bossaneto a Stellanello, sono rimasti senza parole e amareggiati, insieme ai titolari dell'area protetta dove l'animale era accudito.
Grufi era appena nato quando nel 2015 era stato trovato sulle colline di Alassio, disorientato. Un vigile urbano in pensione aveva deciso di salvarlo e lo aveva fidato a Franco Berardi.
Il cinghiale era stato curato, allattato, accudito per quattro mesi nella famiglia del sovrintendente capo, che aveva ottenuto un affido temporaneo dall’Ambito territoriale di caccia savonese.
Il legame tra uomo e animale selvatico era ormai diventato indissolubile. Ed è proseguito anche dopo il reinserimento in natura del cinghiale nella fattoria circondata dai boschi, in compagnia di tre maiali vietnamiti.
Franco lo andava a trovare spesso, con immutato affetto. Fino all'epilogo inaspettato. Ora sull'episodio indagano i carabinieri forestali.