Sono passati 16 anni da quel 12 novembre che ha strappato alla sua famiglia ed alla sua Finale Daniele Ghione, vittima nel 2003 a Nassiriya dell'attentato alla base Maestrale insieme ad altre 27 persone, tra civili e militari.
Il suo ricordo è però ancora vivo nella città natale del maresciallo dei carabinieri morto, e lo ha dimostrato ancora una volta la sentita e partecipata cerimonia svoltasi questa mattina nei giardini a lui dedicati a Finale Ligure.
Dopo l'alzabandiera, al suono del celebre canto "Il Piave mormorava", davanti al monumento dedicato ai caduti dell'attentato in Iraq è stata deposta la corona di alloro in memoria del maresciallo, insignito della Croce d'Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all'estero come chiarissimo esempio di eletta abnegazione ed incondizionata dedizione al dovere.
Erano presenti le massime autorità civili della provincia, come il prefetto Antonino Cananà, il questore Giannina Roatta ed il presidente della provincia Pierangelo Olivieri, tanti sindaci del comprensorio Finalese e dei comuni limitrofi, oltre al consigliere regionale Angelo Vaccarezza.
Non sono mancate le rappresentanze delle associazioni del territorio ed i volontari delle pubbliche assistenze, che si sono strette intorno ai familiari presenti insieme ad una copiosa folla di concittadini della vittima ricordata. Presenti anche gli alunni delle scuole elementari finalesi.
La mattinata di ricordo, particolarmente sentita dopo l'attentato di Kirkuk avvenuto appena due giorni fa, si è conclusa poi alle ore 11 con la Santa Messa di suffragio presso la basilica di San Giovanni Battista a Finalmarina.