“Dal punto di vista sanitario le cose vanno decisamente meglio, i contagi vanno scendendo, ma questo non significa pensare che sia tutto finito e di poter abbassare la guardia. Comunque, se la situazione procederà in questo modo, Albenga potrà pensare di fare un’estate vicina alla normalità”. A parlare è il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, intervistato da Radio Onda Ligure 101 nella mattinata odierna.
Tanti, gli argomenti toccati, in un bilancio di un anno di mandato. “Più difficile di così non poteva essere. Terminate le allerte meteo di fine 2019 credevo che il peggio fosse passato, ed invece nell’arco di un paio di mesi è esplosa un’altra allerta, tutta diversa e imprevedibile, di tipo infettivologico. Passeremo alla storia per questo anno così difficile”.
Il Covid-19 è stato impegnativo, per Tomatis: “Sono stato sindaco e medico contemporaneamente, con orgoglio posso dire di non aver saltato un giorno di ambulatorio, anzi: sono rimasto sempre vicino ai miei pazienti”.
Non è mancato un pensiero agli studenti sotto esame, impegnati oggi in una prova decisamente diversa dal solito, dopodiché si è tornati al tema del Covid-19. Dal sindaco un ringraziamento a tutto il mondo del volontariato, mobilitato in questa situazione, ma anche a tutto il personale del Santa Maria di Misericordia, impegnato nella riconversione in Covid Hospital.
Da qui si torna a parlare del futuro dell’ospedale: “Come amministrazione vogliamo che il Punto di Primo Intervento torni operativo 24 ore su 24. Questo significherà avere sempre operative due strutture parallele, un PPI per tutti i casi della quotidianità e uno dedicato solo a un eventuale ritorno del virus”.
Tomatis conclude sottolineando i rischi delle dilatazioni di tempistiche legate al ricorso al Tar, nella lunga questione di privatizzazione di alcune attività dell’ospedale. “Non possiamo permetterci di aspettare e sopportare tutto questo”, precisa Tomatis, che sottolinea: “Non ho mai cambiato opinione ed è stata solo confermata dai fatti più recenti. Non sono contrario in assoluto al privato convenzionato con il pubblico, ma sul nostro territorio servono reparti poco appetibili economicamente per il privato e questi servizi devono essere tutelati”.