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Attualità | 23 giugno 2020, 13:00

500 lavoratori savonesi delle mense scolastiche e aziendali in difficoltà, i sindacati incontrano il Prefetto: "C'è bisogno di risorse per la cassa integrazione"

L'estensione della copertura degli ammortizzatori sociali, l'erogazione immediata delle indennità, riapertura dei servizi mensa a settembre, queste le richieste dei sindacati

500 lavoratori savonesi delle mense scolastiche e aziendali in difficoltà, i sindacati incontrano il Prefetto: "C'è bisogno di risorse per la cassa integrazione"

Estensione della copertura degli ammortizzatori sociali, erogazione immediata delle indennità, riapertura dei servizi mensa a settembre, sono queste le richieste alla base della giornata di mobilitazione nazionale indetta dalle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti per domani 24 giugno con presidi e manifestazioni organizzate in tutta Italia.

Questa mattina i sindacati hanno incontrato il Prefetto Antonio Cananà nel Palazzo del Governo di Savona per discutere della situazione dei circa 500 lavoratori savonesi.

"Abbiamo riscontrato la massima disponibilità del Prefetto per portare la problematica specifica del settore savonese nei tavoli romani- spiega Cristiano Ghiglia, segretario Filcams Cgil Savona - la problematica è importante e di peso perché si parla di 500 tra lavoratori e lavoratrici del settore mense scolastiche, aziendali e pulizie. Crediamo che la discussione parlamentare di domani porti ad uno sblocco quanto meno per individuare delle risorse per far avere alle dipendenti almeno 9 settimane di cassa integrazione per un complessivo di 27 settimane".

"Per chi lavora nelle mense ad arrivare ad uno sostegno al reddito per l'auspicato inizio delle attività scolastiche a settembre e per quanto riguarda le mense aziendali la possibilità anche per loro di avere un sostegno adeguato" ha continuato Ghiglia.

Mense e pulizie scolastiche e aziendali, sono oltre 80mila le lavoratrici e i lavoratori coinvolti, di cui 39mila delle mense scolastiche e 13mila delle mense aziendali. Un presente difficile e un futuro ancora più incerto, per il quale è indispensabile trovare una soluzione al più presto.

Le lavoratrici e i lavoratori delle mense delle pulizie scolastiche hanno terminato la copertura dell’ammortizzatore sociale (FIS) con causale emergenza COVID-19, in molti sono senza reddito da 3 mesi per responsabilità delle numerose imprese che non hanno anticipato l’Assegno Ordinario e per il grave ritardo nella liquidazione dell’indennità da parte dell’INPS. Come ogni anno, lavoratrici e lavoratori vedranno sospesi i loro contratti a giugno, con la fine dell’anno scolastico, rimanendo per questi mesi senza retribuzione, senza ammortizzatori e senza possibilità di ricercare una nuova temporanea occupazione preclusa dagli effetti della crisi in atto.

Senza una prospettiva certa rispetto ai tempi e alle modalità di ripresa dei servizi per l’anno scolastico 2020/2021. Le lavoratrici e i lavoratori delle mense e pulizie del settore privato c.d. “aziendali” stanno esaurendo la fruizione delle settimane di Cassa in Deroga previste dal DL Rilancio, al termine delle quali non ci sono ammortizzatori ordinari perché l’azienda committente non ha, a sua volta, dipendenti diretti in cassa integrazione. Quello che è avvenuto durante l’emergenza sanitaria e che proseguirà in larga misura nei prossimi mesi è infatti la non riattivazione o la ripresa solo parziale dei servizi in appalto per effetto dei cambiamenti nell’organizzazione del lavoro da parte delle imprese committenti a partire dal ricorso allo smart-working.

Pur avendo già più volte sollecitato, senza successo, le istituzioni, le Organizzazioni Sindacali chiedono a Governo, Regioni, Comuni e Imprese, confronti per individuare percorsi condivisi e soluzioni per prorogare, di almeno 27 settimane gli ammortizzatori con causale “COVID-19”; la ripresa dell’anno scolastico a settembre, in presenza e in sicurezza per tutti, prevedendo il mantenimento del servizio mensa; prevedere l’accesso agli ammortizzatori sociali ordinari senza condizionalità rispetto al committente per le imprese e i lavoratori delle mense e delle pulizie c.d. “aziendali”; una riforma degli ammortizzatori sociali per non discriminare i lavoratori in appalto e dare risposte strutturali per i lavoratori part time ciclici; misure di sostegno economico straordinarie per affrontare l’emergenza. Non c’è tempo da perdere: servono certezze oggi, per il lavoro e per il futuro.

 

Luciano Parodi

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