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Attualità | 28 luglio 2021, 19:25

Tpl e l'affidamento in house del servizio, furiosi i sindacati: "La politica deve prendersi le sue responsabilità"

Assessore Montaldo: "La politica ha cercato di arginare il problema". Attacchi dei consiglieri in commissione al presidente della Provincia e all'amministrazione

Tpl e l'affidamento in house del servizio, furiosi i sindacati: "La politica deve prendersi le sue responsabilità"

Un vero e proprio attacco al mondo della politica delle rappresentanze sindacali è stato consumato questo pomeriggio nella prima commissione consiliare in comune a Savona, nella quale è stato trattato il tema del trasporto pubblico locale e della futura gestione in house del servizio. 

I ritardi nella deliberazione hanno portato i sindacati a puntare il dito proprio contro il mondo politico. 

"Il bilancio ha un utile importante di oltre 900mila euro e a fronte di questo dato ci sono delle carenze, delle opportunità per migliorare la situazione di chi usa e chi lavora sui mezzi pubblici, parte di questo utile pensiamo possano essere investiti nella sicurezza degli autobus" ha dichiarato in apertura il capogruppo di Rete a Sinistra Marco Ravera. 

"Abbiamo portato più volte in questi anni anche quando non era popolare il tema della gestione in house, riteniamo che sia importante la scelta trasversale ma la sollecitazione è per sapere a che punto siamo - ha spiegato Ravera - Vorremmo capire perché il percorso si è fermato e aprire una discussione su come intendiamo noi questa gestione. Penso che questi due aspetti consentono di avviare una discussione su che tipo di trasporto pubblico vogliamo sviluppare, in questo ritardo ci sono responsabilità politiche". 

La presidente di Tpl Simona Saccone ha illustrato diversi aspetti concentrandosi soprattutto sul ricambio del parco mezzi, una delle criticità sul quale puntano il dito i sindacati oltre alla tutela dei lavoratori e il tema della sicurezza. 

"Rinnovare il parco mezzi sarebbe la soluzione del 90% dei problemi, ma al momento non è fattibile, si può agire cercando di rinnovandolo partendo dalle fasce più critiche - dice la presidente di Tpl Simona Saccone - sono arrivati 17 nuovi pezzi da 12 metri, l'anno scorso è stata bandita una gara, già aggiudicata, per l'acquisto di sei nuovi mezzi da 8 metri e arriveranno a fine anno. Stiamo partendo ora con la gara per un autobus snodato di 18 metri utile sull'area di ponente e due mezzi da nove e dieci metri, per il 2022 apriremo un'altra gara per l'autosnodato, stiamo cercando così, per arrivare al 2023, di introdurre mezzi per arrivare a 30. Non sono tanti ma sono comunque investimenti che facciamo parzialmente con contributi del Ministero e in autofinanziamento". 

Tpl ha inoltre presentato un progetto da 40 milioni di euro (con un cofinanziamento di 1 milione per Tpl) che se venisse finanziato dal Ministero potrebbe vedere realizzate tre linee elettriche sul nodo savonese, in partenza da Savona, e l'acquisizione di 18 autobus elettrici oltre al rinnovamento completo del deposito di Legino. 

"I 900mila euro cerchiamo di utilizzarli al meglio ma non ci daranno il respiro, lavoriamo sicuramente perché la situazione migliori. La situazione del 2021 è decisamente più difficile, più critica, facciamo il 110% del nostro normale servizio, le risorse sono le stesse e la bigliettazione è ferma al 50%. Abbiamo una ripresa ora ma dall'1 gennaio al 31 luglio abbiamo perso 2 milioni e 200mila di bigliettazione rispetto al pre Covid" ha proseguito Sacone che ha specificato che l'organico non è stato ridotto ma potenziato. 

"Contiamo in chiusura di anno da parte dell'azienda di avere svolto tutti i passaggi necessari perché nel corso del 2022 Tpl sia affidata in house" conclude la presidente. 

In seguito il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri settimana ha specificato che l'approvazione dello statuto verrà ratificato prima nel consiglio provinciale del 6 agosto e poi nell'assemblea dei soci del 9. 

"Abbiamo alcune problematiche, questa azienda sta cercando di mantenere una situazione finanziaria sana nonostante i tempi difficili - spiega Davide Baccino, Fit Cisl - Per quanto riguarda la gestione, il parco mezzi, il recupero della assicurazioni, sono situazioni difficilmente sanabili se la politica non si prende la responsabilità e non prende in mano seriamente la situazione del trasporto pubblico locale. La storia dice che si è andato avanti traghettandola alla bella e meglio e questa cosa non deve più andare avanti. Sono situazioni non più accettabili, gli stipendi non accettano le decisioni della politica, bisogna prendersi responsabilità, l'azienda deve avere una prospettiva. I tempi sono stretti, le cose vanno fatte". 

"Guarderei avanti, dopo agosto avremo un sacco di problematiche in merito al rientro delle scuole ed una vertenza che non possiamo nascondere - continua Fabrizio Castellani, Filt Cgil - ne veniamo da uno sciopero del 19 luglio dove comunque, nonostante il legittimo punto di presa dell'azienda rispetto alle nostre rivendicazioni, ha portato ad un'adesione del 100% del personale, le ragioni dei lavoratori sono state prese in considerazione. Condivido le preoccupazioni della presidente sulla situazione del bilancio 2021, credo che però la politica deve prendere l'impegno, il rischio è che cercando di vivere alla giornata si possano vivere situazioni pericolose". 

"Se siamo a questo momento di stallo è grazie alla politica, andrebbe sbloccata quanto prima con l'approvazione dello statuto in modo da potersi dedicare al percorso dell'in house, un punto fondamentale è la ricerca di quei servizi aggiuntivi, alla parte del 10% che andrà persa" ha specificato Marco Bocca, Uiltrasporti. 

"Abbiamo due serie di problemi, se siamo passati da una situazione di perdita ad un bilancio di attivo è solo ed esclusivamente grazie ai sacrifici fatti dai lavoratori che dopo 10 anni non vogliono continuare a rimetterci dei soldi - puntualizza Ermanno Chiapparo, Faisa Cisal - la politica è stata assente e non ha fatto niente, è una vostra responsabilità, avete dormito. Dovete fare un piano del traffico come prevede la comunità europea che vada verso la sostenibilità ecologica. Spero che chi verrà dopo di voi lo faccia". 

"Adesso siamo alle prese con un passaggio di nuovo delicato - ha illustrato Giovanni Sirombra, Cub Trasporti - l'affidamento in house lo abbiamo fortemente voluto ed è una grossa prospettiva per il futuro. Al di là delle difficoltà è necessaria una progettualità". 

"Abbiamo un'opinione diversa sullo stato dell'arte dell'azienda - ha concluso negli interventi sindacali Massimo Nari, rsu Cgil - Siamo stati accusati di fare uno sciopero sulla sicurezza, c'è un problema specie nelle zone delle discoteche, ci preoccupa che non ci sia una presa di posizione forte con la presenza di controllori nei fine settimana e delle guardie giurate ma non solo a carico dell'azienda. Al primo posto ci devono essere i lavoratori". 

“Se ci sono problematiche di tipo politico e mi auguro di no, come ad esempio l’eventualità che l’ente provinciale voglia introdurre la facoltà di nominare direttamente il presidente, lo dico chiaramente, è una questione politica e non tecnica - ha puntualizzato il capogruppo del M5S Manuel Meles - lo sviluppo e il futuro del trasporto pubblico locale passa da un piano della mobilità ragionando sul sistema del savonese per capire come riorientare il servizio”. 

“Quello che è mancato è stato l’aspetto tecnico, il ruolo del comune sul piano della mobilità, in questi 5 anni non è stato fatto nulla, l’ultima modifica è stata fatta a stretto contatto con le esigenze di Tpl. Non può all’audizione mancare l’assessore alla mobilità, voglio denunciare questa totale assenza di supporto dell’amministrazione locale in questi cinque anni” il commento del consigliere del Pd Paolo Apicella. 

"Il percorso è avviato. Non c'è nessun elemento politico, ma solo tecnico e giuridico" ha detto Olivieri rispondendo a Meles. 

 

"Il comune di Savona ha da tempo espletato il suo ruolo e mi auguro che il 9 agosto sia la data definitiva - ha concluso l'assessore alle società partecipate Silvano Montaldo - L'applicazione dei criteri sul controllo analogo credo possano essere delle conseguenze che anche se non sono state scritte sullo statuto devono essere fatte per legge e quindi in qualsiasi caso scritte o non scritte, le norme che non lo sono a regolamento si applicano ugualmente. Quindi o realmente c'è qualche motivo ostativo o sennò credo che noi il 9 andremo in assemblea ad approvare la modifica statutaria, avremo tempo poi per integrare ma dobbiamo partire. La politica seppur criticata perchè dovrebbe fare di più una mano ce l'ha messa per cercare di arginare un problema che poteva diventare irreversibile, oggi infatti non parleremmo di affidamento in house ma di chi starebbe gestendo il servizio, cerchiamo di scongiurarlo e raggiungere questo percorso".

Luciano Parodi

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