Riceviamo e pubblichiamo questa lettera:
"Mi trovo in vacanza con la mia famiglia ad Alassio e, sinceramente, sono sorpreso da ciò che sto riscontrando. I media e i giornali danno giustamente peso e risalto al Covid e all'esigenza di vaccinarsi".
"In tal senso sono state anche decise delle regole a livello governativo per la tutela dei cittadini come il green pass. Non è un mio obiettivo giudicare in questa sede chi ad oggi non si è vaccinato, ma porre un accento sul mancato rispetto delle leggi. Sono vaccinato, rispetto chi non si è vaccinato ad oggi, ma esigo essere tutelato proprio perché ho il green pass senza essere messo in pericolo da chi ha scelto altre opzioni o non rispetta le leggi".
"In molti ristoranti di Alassio non si chiede il green pass per pranzare o cenare dentro al locale e, quando pensi sia una dimenticanza e lo fai presente al ristoratore, vieni giudicato come un rompipalle che non si fa gli affari propri. Ciò avviene anche quando, come mi è capitato, scopri che dei commensali dei tavoli vicini non sono vaccinati e stanno cenando al chiuso senza porte o finestre aperte".
"Le giustificazioni addotte sono che non vogliono fare gli sceriffi a controllare o che le altre attività commerciali non richiedono il pass, quindi si sentono penalizzati (però quando vado in un negozio non devo togliere la mascherina per pranzare). Cosa dovrebbero dire o fare gli altri ristoratori di Alassio che invece mi hanno chiesto il pass? Loro sono meno sciocchi? Sono reduce da un viaggio in Francia dove tutti i ristoranti mi hanno sempre chiesto il pass anche per pranzare o cenare fuori. Li è diventato obbligatorio".
"Credo che nel rispetto di tutti, questi ristoratori siano una vergogna per la categoria mettendo in pericolo la salute dei clienti".
Un lettore in vacanza