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Politica | 15 ottobre 2021, 16:06

Savona e il M5S molto grillino e poco "contiano": tra l'astio verso il Pd e l'occhiolino ad alcune idee del Cdx

Gli elettori dei pentastellati potranno essere l'ago della bilancia nella sfida al ballottaggio tra Russo e Schirru

Savona e il M5S molto grillino e poco Contiano: tra l'astio verso il Pd e l'occhiolino ad alcune idee del Cdx

L'ago della bilancia. Così vengono definiti il Movimento 5 Stelle e i suoi elettori in vista dello scontro al ballottaggio di domenica 17 e lunedì 18 ottobre tra Marco Russo e Angelo Schirru. I 2478 voti presi al primo turno, il 9.77%, fanno gola ai due contendenti alla poltrona di primo cittadino a Palazzo Sisto e in queste ultime due settimane i temi per provare ad avvicinarli all'una o l'altra fazione si sarebbero susseguiti.

I pentastellati però non faranno accordi, nè apparentamenti, rimanendo coerenti con la loro linea molto "grillina" della prima ora che li ha contraddistinti praticamente dalla loro nascita a Savona. Nessun alleanza con nessuno, ancora di più con un Partito Democratico che per loro rappresenta il dissesto finanziario lasciato dalla giunta Berruti e la decadenza di Ata.

In un contesto però nazionale nel quale, oltre al governo giallorosso del Conte Bis, si sono coalizzati contro il centrodestra e insieme ai dem alle comunali di Bologna e Napoli, smarcandosi però con un proprio candidato in lizza da solo, perdendo al primo turno, a Torino e Roma.

L'idea di Giuseppe Conte di avvicinare i due mondi, grillini e democratici insieme nell'alleanza contro Matteo Salvini e Giorgia Meloni su tutti, nonostante la creazione della lista alle comunali vicina proprio all'ex Premier (tra le poche in Italia), non ha però avuto un impatto sui Cinque Stelle savonesi che hanno deciso di proseguire sulla loro strada.

L'attacco social poi di un candidato della lista a sostegno di Marco Russo, Patto per Savona, proprio nei confronti del candidato Manuel Meles, non ha di certo aiutato a migliorare i rapporti che già si erano incrinati dopo il tentativo di approccio dell'avvocato savonese qualche mese fa e la richiesta, caduta nel vuoto, dei grillini di non vedere candidati, esponenti già presenti nella giunta dell'ex sindaco Berruti.

Anzi. La presenza di Meles all'incontro tra il sindaco di Genova Marco Bucci e il candidato Angelo Schirru ha dato adito al pensiero che i pentastellati avessero già avuto un abboccamento con il centrodestra. Niente di tutto questo, anche se l'idea dei biglietti gratuiti sui mezzi Tpl, lo spostamento nuovamente del mercato del lunedì in piazza del Popolo e la proposta della presidenza del consiglio comunale ad un esponente super partes e non della maggioranza, esposte proprio dell'ex primario di Chirurgia, ha attirato le "simpatie' del M5S savonese.

"Il centrosinistra ha poco da arrabbiarsi, sono abituato a dire quello che penso, le parole stanno a zero, conteranno i fatti, se diamo seguito alle sole parole, per ora l'unico che ha tentato di toccare i temi concreti a noi cari è stato Schirru, dall'altra parte per ora solo la retorica del patto, dell'agenda, del percorso" ha detto Meles.

"Se la classe politica del PD è la stessa che ha contribuito fattivamente al predissesto, che ha condotto ATA sull'orlo del fallimento proteggendo ex vertici incapaci o peggio, presenti ai loro comizi di chiusura, e portando avanti un'espansione in giro per la provincia a prezzi inferiori ai costi, pagati per anni dalla TARI dei savonesi, che ha cementificato ogni spazio cittadino, beh, credo sia più che legittimo per me e per noi dubitare delle loro parole, visto che in quelle giunte e in quei consigli comunali tanti dei loro eletti erano già presenti, contribuendo a questo scenario" ha concluso Meles.

Non sono mancate però le critiche in questi anni anche all'operato della giunta Caprioglio a partire dalle liti interne della maggioranza, il caso Cam Srl, la gestione della stessa Ata, la riqualificazione di via Nizza, la nomina del nono assessore e molto altro.

Dalla sua Russo in queste ore ha fatto un appello proprio ai 5 Stelle: "Penso si rendano conto della differenza di due proposte politiche profondamente diverse e che vedano quanti spazi di dialogo ci possono essere con noi, ad esempio com'è successo circa i Beni Comuni".

Tra i temi di contatto il candidato del centrosinistra ha citato quelli dell'energia e del cambio di metodo della raccolta dei rifiuti "per il quale servirà un consiglio comunale che lavora affinché la città sia pronta in questo delicato progetto", il trasporto locale "per il quale incentivare il trasporto pubblico rispetto a quello privato", ma anche l'urbanistica "riprendendo in mano la gestione del territorio secondo l'agenda europea, limitandone il consumo e riprendendo obbiettivi di interesse pubblico". Tanti argomenti "su cui costruire percorsi e per cui sono richieste politiche sinergiche".

Le distanze però rimangono praticamente insormontabili e con il mancato endorsement del candidato Meles per nessuna delle due fazioni starà al loro elettorato decidere il 17 e 18 ottobre il candidato che li convince di più.

Luciano Parodi

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