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Attualità | 20 novembre 2021, 16:00

Ato unico dei rifiuti, il piano attuale non convince i sindaci della Lega: "Costi e servizi: molte le criticità"

Dal senatore Ripamonti un segnale all'assemblea provinciale: "O ripartiamo da capo e allora vediamo, oppure facciamo una gara e poi chiediamo ad ogni sindaco che servizio preferisce"

Ato unico dei rifiuti, il piano attuale non convince i sindaci della Lega: "Costi e servizi: molte le criticità"

"Ai miei sindaci della Lega dico di non votare questo piano che è stato definito da loro inaccettabile. Ci sono troppe incognite e spero vengano chiariti i dubbi".

Non usa mezzi termini il senatore e commissario provinciale della Lega, Paolo Ripamonti, in merito all'affidamento in house della gestione dei rifiuti ad un Ambito territoriale unico per tutta la provincia di Savona (esclusa la città capoluogo), ad occuparsi del quale sarà Sat Servizi Ambientali, della quale tutti i comuni stanno via via diventando soci, con la Provincia di Savona come ente di governo dell'area omogenea. 

Il servizio dovrebbe entrare in vigore nel 2022, ma permangono diverse perplessità da parte di alcuni amministrazioni comunali.

A non convincere è il piano industriale presentato dalla società Contarina, al vaglio dei sindaci del territorio che lo hanno potuto visionare in un incontro di natura tecnica avvenuto in Provincia nelle scorse settimane: "La provincia sarebbe divisa in tre fasce con determinati tipi di raccolta che però non sono già delineati. Ad oggi per quanto riguarda Borghetto Santo Spirito, ad esempio, è tutto indefinito: come posso esprimere una valutazione consapevole se non conosco quali e quanti tipi di raccolta ci saranno nel mio comune?" spiega il sindaco in quota Lega, Giancarlo Canepa.

"A seconda del tipo di raccolta ci saranno poi dei costi che ovviamente dovranno essere coperti - ha continuato il primo cittadino borghettino - A livello generale, in ogni caso, nel piano d'ambito sono previsti dei servizi ridotti, come ad esempio minori passaggi di raccolta delle diverse tipologie di rifiuti, e già in partenza i costi sono più alti. Si presuppone che a parità di costi i servizi siano minori e visto che l'affidamento in house presuppone l'esatto opposto, ovvero maggiori servizi e minori costi, a mio avviso la situazione non può reggere così come è stata strutturata".

Un parere a cui tendono diversi altri amministratori, in particolar modo coloro la cui cura della raccolta rifiuti è gestita da ditte diverse da quella con sede a Vado, come Laigueglia: "Siamo una cittadina virtuosa con un'alta qualità dei rifiuti grazie alle modalità di differenziazione in vigore - dice il sindaco leghista Roberto Sasso del Verme - E' importante che il nuovo servizio uniformato ponga molta attenzione ai costi, al servizio e alla qualità dei rifiuti, che deve essere almeno come quello attuale".

"Il problema grosso è anche quello legato alle discariche, nel piano d'ambito se ne parla solo in maniera molto superficiale e non se ne parla di quale tariffa a tonnellata è stata tenuta in considerazione. Anche perché, a seconda di quello che sarà il ciclo vita di una discarica, i costi cambiano sensibilmente. Diventa difficile capire come abbiano potuto cucire un piano d'ambito senza approfondire il tema delle discariche: secondo me questa è un'altra falla pesante - continua Canepa - Probabilmente la società incaricata, che è di Treviso, non ha ben presente la morfologia del nostro territorio: mi è sembrato che abbiano creato un piano molto teorico ma in realtà poco adattato alla realtà del nostro territorio".

Per essere approvato però dovrà passare dal voto dell'assemblea dei sindaci e l'intenzione sembra essere quella di non esprimersi favorevolmente anche perché le problematiche secondo alcuni primi cittadini (soprattutto nel versante Lega e in Val Bormida, che in più di un'occasione già in passato avevano mostrato perplessità) sarebbero molteplici.

E ieri (19 novembre, ndr) per le Amministrazioni scadeva il termine per inviare osservazioni al piano industriale elaborato: "Sono molte le criticità evidenziate dall’amministrazione comunale in linea a quelle già espresse dai colleghi nell’ultima assemblea dei sindaci" afferma il sindaco di Loano, Luca Lettieri, ribadendo quali siano i nodi da sciogliere, specialmente quelli sul rapporto tra costo "che non può discostarsi da quanto pagato oggi dai cittadini" e tipologia del servizio "che in termini qualitativi e quantitativi dovrebbero essere i medesimi di quelli odierni".

Alcuni sindaci, inoltre, avevano chiesto che nel nuovo statuto fosse stata riconosciuta l’importanza non solo del comune di Vado (che è il socio maggioritario in Sat) o dei comuni con i contratti di servizio più importanti, ma anche di tenere conto di tutte le piccole realtà che costituiscono la maggioranza dei 65 comuni su 69 che confluiranno all’interno dell'azienda.

"Sulle tempistiche del piano si sta navigando a vista mettendo in difficoltà i comuni che stanno approntando i bilanci di previsione per l’anno a venire" prosegue Lettieri.

"Come responsabile provinciale e rappresentante del territorio ho sempre spinto verso l'in house e molti comuni hanno accettato di acquisire una quota societaria per andare verso quella direzione. Però quello che mi dicono i sindaci leghisti è che non è presente una gestione performante dal punto di vista politico, prima di tutto poi deve essere al centro il concetto del minor costo e maggior servizio, ma da quello che risulta non c'è n'è uno, né l'altro" dice ancora Ripamonti.

"Se sembra essere poco l'aumento della tariffa, per molti è tanto e quindi non ci sono i presupposti, il percorso dell'in house deve essere un modo per risparmiare e invece... I rifiuti sono il front office per i sindaci, non del Presidente della Provincia e i cittadini vorranno delle risposte. Siamo imbarazzati, ho cercato di tirare le fila ma così non va - conclude il senatore - Il costo tariffario del conferimento dove è stato preso? E' un'ennesima brutta figura. O ripartiamo da capo e allora vediamo, oppure facciamo una gara e poi chiediamo ad ogni sindaco che servizio preferisce. Ci chiediamo se vale la pena continuare con questo sistema".

Gramaglia, Parodi, Pastorino, Vassallo

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