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Attualità | 25 luglio 2022, 19:11

Senzaprontosoccorsosimuore: ecco le modalità di invio della lettera al Prefetto di Savona

L'obiettivo del documento da inviare in massa è sottolineare i problemi della sanità nel ponente savonese

Senzaprontosoccorsosimuore: ecco le modalità di invio della lettera la Prefetto di Savona

Dopo la conferenza stampa del movimento Senzaprontosoccorsosimuore del 22 luglio scorso scorso che si è tenuta presso la sala consiliare del comune di Albenga, a cui hanno preso parte anche il sindaco Riccardo Tomatis e alcuni rappresentanti della minoranza (leggi QUI), ecco le modalità per inviare la lettera al Prefetto di Savona.

Questi gli indirizzi:  prefettura.savona@interno.it per chi opta per l’invio via mail normale, oppure protocollo.prefsv@pec.interno.it per chi scegli di inviarla via pec posta certificata.

Il modo più semplice è fare un copia e incolla, perché la lettera, per avere efficacia, deve essere uguale per tutti, senza modifiche, a cui va aggiunto il proprio nominativo ”, spiega Gino Rapa sulla pagina Facebook del gruppo Senzaprontosoccorsosimuore.

La finalità dell'invio mediante posta elettronica – continua - è consentire a tutti, anche a chi non potrà venire di persona a sottoscrivere il documento, di esprimersi su un problema di vitale importanza per il nostro territorio. Condividere il più possibile. E soprattutto essere in tantissimi ad inviare la mail e (a breve) a sottoscriverla nei punti raccolta firme (autenticate da incaricati presenti sul posto)”.

Nei prossimi giorni sarà possibile sottoscrivere la lettera in forma cartacea in diversi punti del comprensorio ingauno e con le modalità che verranno indicate attraverso gli organi di stampa e sui social.

Di seguito il testo della lettera da copiare, incollare e inviare attraverso email o pec al Prefetto, dottor Gullotti.

A Sua Eccellenza Enrico Gullotti, Prefetto di Savona

I sottoscritti cittadini segnalano quanto segue:

La situazione sanitaria nel comprensorio albenganese è giunta a un punto drammatico. La perdurante volontà dell'Amministrazione Regionale di NON riaprire il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Albenga, che -pur declassato a Punto di Primo Intervento- superava i 23.000 accessi l'anno provoca quotidianamente il collasso del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Pietra Ligure, non in grado di smaltire decine e decine di pazienti in attesa. Addirittura persone anziane, sofferenti, costrette ad attendere più di 10 ore prima di essere visitate, sedute su una sedia e spesso neanche su quella. Medici e infermieri perennemente sotto pressione, col rischio anche di commettere gravi errori di valutazione. Scene non da società civile, ma da bolgia infernale, cui sono costretti ad assistere ogni giorno familiari dei pazienti e militi delle ambulanze.

La popolazione è molto esasperata e c'è il timore che la forte rabbia, la tensione e lo sdegno possano diventare -cosa che nessuno si augura- incontrollabili. Di continuo, soprattutto sui social, si sentono testimonianze drammatiche che spesso si concludono con l'invito alle forze dell'ordine, alla Procura, al Prefetto, a “chi di dovere” a intervenire prima che sia troppo tardi, per evitare proteste più forti dovute al perdurare di tali inaccettabili condizioni.

Viene violato ogni giorno l'articolo 32 della Costituzione Italiana (La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti) senza che NESSUNO intervenga a farlo rispettare. Non esiste più sul territorio la possibilità di prenotare esami o visite mediche, neanche a carattere di urgenza, in tempi accettabili se non a pagamento o in strutture lontane impedendo di fatto le cure a persone anziane, fragili, sole, economicamente deboli, senza rispetto per la citata Costituzione.

L'Amministrazione Regionale rifiuta ogni confronto con la popolazione del territorio e, ancora più grave, con le Istituzioni che rappresentano i cittadini. Addirittura nell'occasione della consegna alla città di Albenga di medaglia d'oro al valore civile il Presidente della Regione non ha presenziato e non ha inviato suoi rappresentanti con chiaro intento punitivo verso Albenga e il suo territorio.

Costruire un Ospedale di Comunità in una zona priva di strutture sanitarie può essere una soluzione accettabile. Declassare un Ospedale vero, con camere operatorie all'avanguardia, in posizione baricentrica, moderno, costruito grazie ai lasciti degli avi degli attuali abitanti per realizzare una sorta di cronicario è inconcepibile e forse potrebbe essere materia per la Corte dei Conti.

La segnalazione di quanto sopra a Lei, Signor Prefetto, è un invito a intervenire con sollecitudine prima che la situazione degeneri e raggiunga un punto di non ritorno. Affinché nessuno possa dire: “Non lo sapevo”

In fiduciosa attesa porgiamo deferenti saluti:

NOME E COGNOME

Maria Gramaglia

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