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Attualità | 23 dicembre 2022, 16:45

La savonesità al 100% con l'avventura dei pescatori di Alalunga: "Savona ha grandi potenzialità, ci vuole un cambio generazionale"

Chiacchierata con uno dei titolari Davide Busca tra il progetto di salatura dell'acciuga passando per le difficoltà dovute al Covid e al caro energia

La savonesità al 100% con l'avventura dei pescatori di Alalunga: "Savona ha grandi potenzialità, ci vuole un cambio generazionale"

Un mestiere che purtroppo sta piano piano svanendo ma che grazie ai loro progetti sta cercando di rimanere a galla puntando sull'innovazione.

Abbiamo fatto una chiacchierata con Davide Busca che con il socio Mauro Mantero nel 2015 è partito con la sua avventura e con Alalunga, peschereccio ormeggiato in Calata Sbarbaro divenuto celebre per il loro fritto in cartoccio, espressione del più classico degli street food della Darsena.

"La nostra passione è la pesca e abbiamo iniziato proprio come pescatori, poi con il susseguirsi di diverse cose siamo stati tra i primi ad iniziare con i cartocci di fritto e i primi a ricevere l'autorizzazione a livello regionale - spiega Davide - Grazie alla collaborazione tra la Regione Liguria, la Sanità marittima, l'Asl, Autorità Portuale e Capitaneria di porto, abbiamo potuto sviluppare la normativa".

Dal 2020 hanno posato piede a terra e hanno deciso di dar vita alla ristrutturazione dell'ex Cu de Beu aprendo poi a maggio il locale sempre in Calata Sbarbaro.

"Abbiamo avuto un iter di ristrutturazione lunghissima ma ne è valsa la pena per una valorizzazione del prodotto locale del pesce pescato dalle nostre barche o dei colleghi e ci concentriamo dai piatti piu semplici (fritto misto/hamburger di pesce) o a dar vita ad una cucina piu spinta su altri prodotti, rivisitando le ricette classiche come il polpo e la genovese ricetta napoletana, togliendo la parte della carne e inserendo il pescato".

In piedi inoltre ci sarebbero diversi progetti sempre all'insegna del mare.

"La salatura dell'acciuga igp ad esempio è un progetto che portiamo avanti un po' per volta, e stiamo cercando di svilupparla ma siamo in una fase embrionale ed è un procedimento complesso con diverse normative - prosegue Davide - Per non dimenticare la pesca turismo nella stagione estiva, nel quale portiamo le persone che non sono vicine a questo ambiente e gli facciamo vedere com’è la vita a bordo e il mestiere del pescatore".

Savonesità al 100% è il loro motto per cercare di far sì che il comune capoluogo ritorni ad avere l'importanza che merita.

"Ci teniamo molto a sviluppare a questi progetti sulla città di Savona, che ha enormi potenzialità e non sono particolarmente sviluppate. Infatti cercando di sviluppare anche il discorso di ricettività a tutto tondo, tramite anche il pernottamento legato a quello che è il mondo del mare, creando un pacchetto di esperienza dalla gita di pesca turismo al percorso culinario e a concludere con un pernottamento. Sognando ci piacerebbe portare la savonesità in giro per il mondo e non smetteremo mai di ringraziare i savonesi che ci hanno accolto in maniera eccezionale e fornito una vicinanza incredibile anche nei momenti difficili (avevano ricevuto diversi esposti esposti di lamentela per il loro lavoro. ndr), ci siamo inseriti in un territorio che fortunatamente ci ha donato molto affetto. Quando andiamo in giro per l’Italia ci teniamo a ringraziare il savonese e lo portiamo con orgoglio, cerchiamo di attirare l’attenzione sulla nostra città".

Il mestiere del pescatore nel savonese ma non solo, anche in tutta Italia, sta purtroppo sparendo anche per le normative che non aiutano.

"Non c’è cambio generazionale, è un enorme problema, le normative europee stanno portando questo settore a scomparire, è un lavoro non semplice da portare avanti e molti giovani preferiscono fare altre attività - dice Busca anche in qualità di delegato regionale Giovani Impresa Liguria di Coldiretti -  Per l'acquisto delle imbarcazioni e finanziare progetti, servirebbero più incentivi e sostegni anche bancari". 

Il Covid e la crisi energetica sicuramente non hanno aiutato in questi ultimi due anni e mezzo.

"Le attività in prima battuta hanno risentito del fatto che non si lavora e quindi vanno in sofferenza, sono stati più di due anni dove non hanno potuto crescere, investire in progetti e questo è stato un enorme problema per un sistema Italia e savonese".

Quale potrebbe essere la chiave per il rilancio di Savona?

"La città ha bisogno che ci sia una vivacità. C'è la necessità di creare un territorio attrattivo per gli italiani e stranieri e il turismo del crocierista va sviluppato,  lo valuto come una grande possibilità territoriale per avere una spinta maggiore su quello che è un settore economico. Dovremo trattenere la totalità dei turisti dandogli un’offerta importante creando una rete di associazioni per far sì che si spinga per farli trattenere. Bisognerebbe far sì che avvenga un cambio generazionale, il mondo va avanti e ci sono visioni diverse e far questo bisogna dare più fiducia ai giovani di sviluppare nuove idee. Non possiamo permetterci di essere una regione vecchia che va contro tutto" conclude.

Luciano Parodi

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