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Politica | 28 marzo 2024, 19:00

Pietra, la trasformazione dell'ex Flora in sala congressi non piace a Carrara: "Costo stratosferico e ci sono già due sale operative"

Il consigliere di minoranza punta il dito, inoltre, contro alcuni lavori che lui stesso definisce "strapagati e incomprensibilmente costosissimi"

Mario Carrara

Mario Carrara

"Esattamente un anno fa prendevamo posizione sulla decisione del Sindaco De Vincenzi di assumere la concessione demaniale di una parte dell'ex dancing “Flora”, sul lungomare centrale di Pietra Ligure, con l'obiettivo di trasformarne “radicalmente” la destinazione: da luogo di svago, di musica, danze e balli, a sala per congressi, assemblee, riunioni, ecc... Mentre si apprezzava il fatto che quell'edificio, posto nel cuore turistico di Pietra Ligure, fosse tolto dal “degrado” in cui decenni di incuria l'avevano fatto sprofondare, si restava a dir poco perplessi per la destinazione cui lo si voleva adibire, che confliggeva con tutto il suo passato, di oltre un secolo, in cui esso aveva rappresentato il centro dell'intrattenimento delle serate dell'estate turistica pietrese". Così Mario Carrara, consigliere comunale di minoranza a Pietra Ligure.

"La sua “location”, proprio sulla riva del mare, conferiva un'atmosfera di suggestione e di “magia” che era la chiave del suo successo - prosegue Carrara - Il “Flora” era il “punto di riferimento” per quanti, pietresi e liguri delle località vicine e turisti italiani e stranieri avessero voluto trascorrere una serata piacevole e spensierata. Non si contano le gare di ballo, le competizioni canore e le occasioni di intrattenimento che là si svolgevano, nonché le storie d'amore ed i flirt estivi che nel Flora sono nati. Infatti, un anno fa scrivevamo che la musica ed il "dancing", proprio sopra le onde del mare, hanno rappresentato la formula che gli ha permesso di avere successo per più di cent'anni. Poi, i “nuovi tempi”, con la trasformazione in una comune discoteca, ne hanno decretato l'inizio del declino fino ad arrivare ad essere la struttura “ombra di sé stessa” dei nostri giorni. Era, quindi, più che logico pensare che, visto che, ormai, Pietra Ligure vive solo di turismo, se il Comune decideva di intervenire “in prima persona” lo facesse per ridare a Pietra quella sala affinché di nuovo ospitasse la musica, il ballo, la danza e l'intrattenimento. Proprio per la sua posizione unica sulla riva del mare. Invece, no. La destinazione che il Sindaco De Vincenzi vuol dare al nuovo Flora sulla riva del mare, spendendo una montagna di soldi, è quella di fare una sala da 300 posti  per congressi, conferenze, riunioni, sul presupposto errato che a Pietra Ligure strutture del genere non ce ne siano". 

"Ed il bello è che, contrariamente a quello che pensavamo un anno fa, il Sindaco ha anche trovato chi, sempre sul presupposto errato che a Pietra sale per conferenze non ne esistano, o fatto credere come tale, quella montagna di soldi glieli da - prosegue l'esponente di minoranza - Ed è, come al solito, il Presidente Toti eletto dagli elettori di centrodestra della Regione Liguria, il quale, in questi cinque anni, ha fatto cadere una continua pioggia d'oro sul Sindaco De Vincenzi di centrosinistra. E i soldi che Toti ha promesso di dare in questa circostanza, un milione e 500 mila euro, sembrano davvero tanti se rapportati ad un'unica opera piccola. Per di più, concessi per un obiettivo basato su un presupposto non vero, cioè quello che a Pietra Ligure non esistano altre sale idonee a questo scopo. Tuttavia, come tutti i Pietresi sanno benissimo non solo le sale idonee esistono già, ma sono già pienamente operative e, per di più, di proprietà e gestite dallo stesso comune. Quali? Il teatro cinema “Guido Moretti” che può ospitare fino a 350 congressisti ed il cosiddetto Centro Polivalente in via Nino Bixio, che ne può ospitare fino a 120".

"Ed il bello è (che pochi lo sanno, ma De Vincenzi lo sa) che il teatro cinema, proprio per ospitare conferenze od eventi con affluenze di pubblico più ridotte rispetto alla sua piena capacità, è talmente “attrezzato” al riguardo che, con un sistema di paratie, la galleria si può isolare, separandosi rispetto alla platea, trasformandola  in due distinte sale, autonome tra loro. Perché allora questa ottusa ostinazione a voler realizzare una struttura per convegni, di cui Pietra Ligure ne ha già due operative, per di più appartenenti allo stesso Comune, quando, per “rilanciare” il turismo della città occorrerebbe una sala come era “prima” il Flora, destinata principalmente all'intrattenimento musicale ed al ballo, che, invece, quella sì, da anni è completamente assente nell'offerta turistica della città? Non si pensa a che attrattiva essa rappresenterebbe, non solamente in occasione di “sporadici “ od “occasionali” convegni, ma tutte le sere, specie d'estate e tutti i giorni dell'anno per lo svago dei giovani, degli anziani, dei turisti, specie stranieri, che vengono a Pietra Ligure e non vi trovano niente? Si noti che questa discussione è già stata fatta in occasione della Mozione consiliare che avevo presentato sul tema un anno fa e che chiedeva,  appunto, di ripristinare il Flora come sala di intrattenimento musicale, ma che De Vincenzi ed i suoi seguaci hanno pervicacemente, come al solito, respinto, affermando che a Pietra serve una sala per convegni perché non ce ne sono".

"Se ci lascia sbigottiti una risposta del genere, dettata solo dalla smania di imporre la propria volontà contro tutti e tutto e contro l'interesse della città, non ci meraviglia lo stesso atteggiamento di “stile podestarile” contro tutti e tutto, già visto in occasione di altre discussioni, ad esempio, quelle sullo sciagurato senso unico sul lungomare, che provoca le code interminabili sulla via Aurelia, ma che De Vincenzi ed i suoi dicono “che non esistono”; nonostante centinaia e centinaia di cittadini abbiano firmato petizioni on line e petizioni a norma di Statuto comunale che, tuttavia, De Vincenzi non ha minimamente considerato, snobbandole, non facendo cambiare opinione al Sindaco che si comporta da Sultano. Quello su cui ancora riflettere è rappresentato dalla cifra enorme che la Regione concederà, un milione e 500 mila euro, che è destinata non alla ristrutturazione dell'intero edificio del Flora, bensì del solo secondo piano! Ma non è una cosa spropositata spendere un milione e 500 mila euro per un piano soltanto? Lo fanno tutto di alabastro, marmi pregiati e cristalli? E se fosse stato per ristrutturare l'intero edificio quanti soldi sarebbero occorsi con questi parametri? Tre, quattro milioni di euro? Si pensi, tanto per fare un paragone che rifare il tratto di via Nazario Sauro, recentemente inaugurato in pompa magna, è costato un milione e mille euro! Quindi, rifare un solo piano del Flora costa mezzo milione di euro in più di tutto il rifacimento di una strada".

"Ma la vicenda del Flora, di un'opera dal costo stratosferico, strapagata con i soldi di tutti noi cittadini, non è un caso mica isolato. Si pensi che l’altra opera su cui la propaganda Devincenziana continua a strombazzare in questi giorni, con articoli e interviste martellanti, cioè il famoso sottopasso per la passeggiata di Ponente, che è sulla bocca di tutti, è costato ben un milione e centotrentamila euro, tra elargizioni regionali “totiane” e fondi del Comune; questi ultimi trovati prosciugando in gran parte il residuo della somma che serviva per fare il ponte sul Maremola, 830 mila euro, che De Vincenzi ha deciso che non si faccia più. Questo “benedetto” sottopasso lungo solo 10 metri, per m 2,50 di larghezza, costa, quindi, ai cittadini 113 mila euro al metro! Che è, da sola, già di per sé, una cifra pazzesca! Si pensi, tanto per fare un altro paragone che renda l'idea, che la stessa passeggiata di ponente, nel tratto dal rio Ranzi a Santa Corona, al servizio della quale il sottopasso stesso viene costruito, è costata 600 mila euro. E che il secondo tratto, da Santa Corona al confine con Loano, è costato 800 mila euro. Per cui, riassumendo: il sottopasso di 10 metri lineari, costando un milione e 130 mila euro, è costato oltre mezzo milione in più di tutto il tratto di passeggiata al cui servizio viene costruito! E tutto l'intero lungomare di Ponente, dal rio Ranzi al confine con Loano è costato quasi come lo stesso sottopasso in costruzione di 10 metri lineari! Qui c'è qualcosa che non va..." conclude il consigliere Carrara.

Comunicato Stampa

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