Pur essendo scattata a Genova, l'indagine che ha visto coinvolto padre Melis, accusato di abusi sessuali su di un minore, ha scosso la comunità di Finale Ligure.
Un gesto di vicinanza, in tal senso, è arrivato dal vescovo Calogero Marino, che ha voluto esprimere questo sentimento ai fedeli finalesi e alle vittime degli abusi insieme alle proprie famiglie "in spirito di penitenza", con una lettera inviata alle parrocchie locali che hanno potuto ascoltarla dalle bocche dei parroci nelle celebrazioni eucaristiche dello scorso fine settimana e di cui, di seguito, riportiamo il testo integrale.
"Carissimi fratelli e sorelle nel Signore delle Parrocchie di Finale Ligure, come probabilmente sapete, Padre Andrea Melis, dei Padri Scolopi, è stato da ieri posto agli arresti domiciliari, con accuse molto gravi concernenti il reato di abuso su minori.
Pur non essendo incardinato nella nostra Diocesi e svolgendo la quasi totalità del Suo ministero a Genova, Padre Andrea celebrava da anni, la domenica, nella chiesa dei Padri Scolopi in Finale, e molti di Voi avranno avuto modo di conoscerlo e di partecipare all’Eucaristia da Lui presieduta.
Immaginando il Vostro sconcerto, ho pensato pertanto di inviarVi questa breve lettera con la quale esprimo innanzi tutto la mia vicinanza alle vittime e ai familiari, che in questo momento non possono che sentirsi traditi da chi doveva essere educatore e custode: prego per Voi con tutto il cuore, in spirito di penitenza!
Fatta salvo l’accertamento delle responsabilità penali, che compete alla Magistratura, alla quale esprimo totale fiducia e gratitudine, è chiaro infatti che nulla può giustificare la benché minima forma di abuso, ancor più grave se compiuto da un ministro di Dio, dimentico del comandamento di Gesù: 'tra voi non così' (Mt 20,26).
Quanto accaduto deve diventare per ciascuno di noi e per la nostra Chiesa, pur in assenza di responsabilità personali, occasione di preghiera e di conversione.
La Chiesa, infatti, non è un’azienda che offre servizi religiosi, ma 'una rete di relazioni fraterne fondate sul vangelo' (card. Martini): quando lo dimentichiamo il rischio della mondanità spirituale è sempre presente, e gli abusi nascono da qui, dalla dimenticanza di 'madonna povertà' (san Francesco) e dal prevalere di logiche di potere.
A tutti esprimo di nuovo vicinanza, invitando alla preghiera e alla conversione".