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Cronaca | 31 maggio 2025, 09:00

"Museo Diffuso della Memoria", 10 totem in città con QR code per conoscere i luoghi delle bombe di Savona

Sono stati realizzati clip video dagli studenti del liceo Grassi. 12 gli attentati dinamitardi tra l'aprile 1974 e maggio 1975

Via Paleocapa a Savona dove esplose una bomba nel palazzo dell'allora senatore della Dc Franco Varaldo

Via Paleocapa a Savona dove esplose una bomba nel palazzo dell'allora senatore della Dc Franco Varaldo

E' stato presentato ieri al Nuovofilmstudio di Savona (Piazza Rebagliati) il Museo Diffuso della Memoria di Savona (MDMS), un progetto multimediale che ripercorre, a cinquant’anni di distanza, la drammatica “stagione delle bombe” e la straordinaria mobilitazione popolare che ne seguì.

 L’iniziativa, finalizzata a creare i contenuti multimediali del Museo, è stata sostenuta da MIM - Ministero dell’Istruzione e del Merito e dal MIC - Ministero della Cultura, nell'ambito del bando Cinema e Immagini per la Scuola, ed è stata promossa dal Liceo Scientifico Orazio Grassi di Savona e realizzata dalla APS gargagnànfilm, con la partecipazione attiva degli studenti del liceo (coordinati dalla professoressa Silvia Fazzi e il professore Andrea Biancu). La seconda parte del progetto (attualmente ancora in fase di produzione), che prevede di posizionare fisicamente in città i totem, ha tra i principali sostenitori il Comune di Savona e l’Isrec Savona, che hanno fortemente creduto nel progetto. 

 "A cinquant’anni da quei terribili avvenimenti, ai quali la città seppe rispondere con grande coraggio e partecipazione, tra le molte iniziative di commemorazione e approfondimento promosse dalla nostra Amministrazione nel 2024, abbiamo ritenuto fondamentale sostenere anche il prezioso lavoro svolto con i ragazzi. Da questo impegno nascono una serie di prodotti audiovisivi di alto livello e un vero e proprio 'Trekking urbano', che ripercorre i luoghi e le ore di quei giorni drammatici. L’importanza di questo progetto non risiede solo nell’aver offerto agli studenti l’opportunità di conoscere un capitolo significativo della storia della loro città, ma anche nella possibilità di lasciare un segno tangibile: un lavoro che potrà essere fruito e tramandato nel tempo da tutta la comunità" ha detto l'assessore alla cultura Nicoletta Negro.

Tra aprile 1974 e maggio 1975, Savona fu teatro di 12 attentati dinamitardi, rivendicati dall’organizzazione neofascista “Ordine Nero”, con un bilancio di due 1 vittime e una ventina di feriti. Un attacco prolungato e martellante a cui la città seppe offrire una risposta esemplare: una grande mobilitazione civica che arrivò a coinvolgere nella sorveglianza di fabbriche, scuole e quartieri 10.000 volontari, su una popolazione di allora 80.000 abitanti.

 Il cuore delle attività è stata la produzione di dieci clip video, realizzate con la partecipazione di studentesse e studenti, nel corso di una serie laboratori didattici e formativi che si sono svolti nei locali del Liceo Grassi. Ciascun prodotto audiovisivo cerca di raccontare - attraverso il montaggio di immagini, sequenze, voci di testimoni - i principali luoghi della memoria, tra cui i siti degli attentati, le grandi manifestazioni di protesta e il Monumento alla Resistenza di Agenore Fabbri. Questi contenuti saranno fruibili nei prossimi mesi attraverso una rete di point multimediali, ovvero 10 totem installati in punti strategici della città grazie alla collaborazione di ESE - Ente Scuola Edile, che curerà gratuitamente la posa, con il supporto del Comune di Savona.

 Ogni point sarà attivabile tramite QR code, rendendo possibile accedere alle testimonianze direttamente dal proprio smartphone. I materiali verranno ospitati anche da un sito web dedicato per rendere possibile la fruizione anche a distanza ed in ambito didattico. Il MDMS si configura così come un percorso interattivo e immersivo, un vero e proprio "trekking della memoria", che consentirà di rivivere e comprendere un periodo cruciale della storia locale. Un’iniziativa pensata non solo per il mondo della scuola, ma anche per tutta la comunità, con l’obiettivo di preservare e rinnovare il valore della memoria storica. .

 Hanno collaborato alla realizzazione una serie di esperti e professionisti del settore: Prof.ssa Simonetta Fadda (Accademia Albertina - Torino), in qualità di Esperta Ministeriale; Prof. Angelo Maneschi, storico e curatore del progetto; dott. Diego Scarponi, che ha diretto le clip video e curato il progetto; Lorenzo Martellacci, montatore video; Lorenzo Ugo, graphic designer, autore delle sigle delle clip; Andrea Palermo, grafico e web designer, che ha coordinato la realizzazione del portale web dedicato; dott,ssa Grazia Stella, che ha curato le registrazioni delle voice over del progetto; Jan Maio, responsabile del sound design e audiomix; Pablo Perez, autore delle musiche. 2 Un ringraziamento speciale al prof. Jacopo Marchisio e agli studenti ed alle studentesse del progetto teatrale del Liceo Scientifico che hanno collaborato per la registrazione delle voci. Con la partecipazione di: Assessorato Cultura - Assessorato Lavori Pubblici - Assessorato Quartieri. I materiali di archivio sono stati forniti dalla Biblioteca Comunale Barrili di Savona - Archivio di Stato - CGIL - AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico) e dagli archivi privati di Mauro Cerulli e Giorgio Preteni I partner del progetto sono: Liceo Scientifico Grassi di Savona, APS gargagnànfilm, Comune di Savona, ISREC Savona, Università degli Studi di Genova, CED - Centro Educazione al Digitale, CGIL - Camera del Lavoro di Savona, CISL Savona, Auser Savona, ANPI Savona, FIVL Savona, ARCI Savona, ESE - Ente Scuola Edile Savona.

LE BOMBE DI SAVONA

Il 30 aprile del 1974 l'obiettivo dell'associazione terroristica neofascista Ordine Nero (che aveva rivendicato l'attentato il 3 maggio seguente con una lettera inviata a Il Secolo XIX a Genova. ndr) era il senatore della Dc Franco Varaldo, chirurgo e presidente dell'Ordine dei Medici. La prima bomba scoppiò proprio nel palazzo dove viveva in via Paleocapa. Per miracolo non ci furono feriti.

Cronologicamente le bombe scoppiarono il 9 agosto alla centrale Enel di Vado; il 9 novembre 1974 scoppiò il secondo ordigno sul lato posteriore del palazzo della Provincia di Savona in via Sormano. La carica di dinamite, circa 10 kg di esplosivo, era stata posizionata nel locale caldaie all’interno di un condotto dell’aerazione e si venne a creare un buco di un metro e mezzo con l'abbattimento di alcune pareti. Ad essere ricoverato in stato di choc il custode, l'unica persona presente nell'edificio.

Poi il 12 novembre alla scuola di via Machiavelli; il 16 novembre su un viadotto ferroviario al Santuario e in un palazzo di Via dello Sperone; il 20 novembre in un palazzo di via Giacchero; il 23 novembre a Varazze di fronte alla caserma dei carabinieri di via Accinelli sotto i piloni dell'autostrada Genova-Ventimiglia e a Cadibona; il 24 febbraio 1975 dietro il palazzo della Prefettura; il 25 febbraio contro un traliccio dell'Enel a Savona e il 26 maggio contro la Fortezza di Monte Ciuto. Fortunatamente due sole vittime a causa dell'esplosione in via Giacchero (Fanny Dallari e Virgilio Gambolati. ndr), furono diversi i feriti.

Luciano Parodi

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