Con queste parole il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, è intervenuto in collegamento video al G20 Farmer Dialogue di Stellenbosch in Sud Africa, dove i leader contadini di tutto il mondo si sono confrontati sul ruolo dell’agricoltura familiare. Coldiretti, presente al tavolo internazionale a rappresentanza degli agricoltori italiani, ha ribadito come le aziende agricole familiari costituiscano il pilastro della sicurezza alimentare globale.
Un messaggio che trova piena condivisione anche in Liguria, dove l’agricoltura familiare è la spina dorsale delle produzioni di qualità e della tutela del territorio.
“Difendere e valorizzare le imprese agricole familiari”, sottolineano Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale, “significa non solo garantire il cibo sulle tavole, ma anche presidiare le aree interne e costiere, mantenere vive le comunità rurali e salvaguardare l’ambiente. In Liguria questo valore è ancora più evidente: dalle vallate dell’entroterra alle coltivazioni lungo la costa, sono le famiglie di agricoltori a custodire saperi e tradizioni che costituiscono un patrimonio collettivo, ma anche un motore economico e sociale insostituibili”.
Il tema della sovranità alimentare si intreccia quindi con la necessità di regole eque nel commercio e con il sostegno concreto alle imprese. Luigi Scordamaglia, ad di Filiera Italia, ha ribadito al G20 l’importanza di rafforzare gli agricoltori familiari con filiere trasparenti ed eque, contrastando lo strapotere delle multinazionali e difendendo la democrazia del cibo.
“È fondamentale garantire agli agricoltori un reddito dignitoso attraverso filiere trasparenti, accordi equi e politiche che diano certezza e stabilità. Le guerre commerciali e i conflitti in corso dimostrano quanto sia cruciale investire nella resilienza delle aziende agricole familiari, che rappresentano non solo una garanzia di sicurezza alimentare, ma anche un presidio di pace e democrazia”, aggiungono.
Coldiretti Liguria ribadisce così l’urgenza di difendere e rafforzare il modello agricolo familiare che produce la maggior parte del cibo del pianeta e che, nella nostra regione, significa anche tutela del paesaggio, biodiversità e attrattività turistica.
“Sostenere l’agricoltura familiare”, concludono Boeri e Rivarossa, “non è una scelta di parte, ma l’unica via per assicurare sovranità alimentare e benessere alle generazioni future”.













