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Attualità | 01 dicembre 2025, 10:18

Precariato in aumento nell’agricoltura: Flai Cgil scende in piazza il 12 dicembre

Il nuovo contratto dell’industria alimentare porta invece notizie positive

Precariato in aumento nell’agricoltura: Flai Cgil scende in piazza il 12 dicembre

Un segnale forte arriva dall’industria alimentare, settore che occupa oltre 450 mila lavoratrici e lavoratori ed è considerato un vero fiore all’occhiello del Made in Italy. La Flai Cgil annuncia il rinnovo del contratto nazionale, con un aumento complessivo di oltre 10.300 euro nel quadriennio, pari a circa 280 euro medi al mese, accompagnato da novità sul piano normativo e delle tutele.

“Il rinnovo del contratto conferma che la contrattazione, quando è forte e partecipata, può produrre avanzamenti concreti per chi lavora”, spiegano dalla Flai Cgil Savona. “È un segnale importante non solo per il settore alimentare, ma per tutto il comparto agroindustriale e per il mondo del lavoro nel suo complesso”.

Il negoziato si è concentrato su tre assi principali: il salario, con un incremento strutturale che valorizza il lavoro e tutela il potere d’acquisto; il contrasto alla precarietà, con norme che rafforzano la stabilità e limitano le forme più instabili di lavoro; la riduzione dell’orario di lavoro, per migliorare la qualità della vita e promuovere una redistribuzione dei tempi.

Diversa è invece la situazione dei lavoratori agricoli, settore che la Flai segue da vicino. Qui la precarietà cresce e le tutele restano limitate. “Molti lavoratori sono stagionali o impiegati per poche giornate all’anno — sottolinea il sindacato —. Questo impedisce di costruire percorsi professionali stabili e sicuri”.

Particolare attenzione viene rivolta ai lavoratori migranti e rifugiati, spesso impiegati in agricoltura con permessi temporanei. “La precarietà del titolo di soggiorno li rende più vulnerabili, esposti a sfruttamento e ricatti, e limita l’accesso ai diritti previsti dalla legge”, spiegano dalla Flai.

Proprio per richiamare attenzione su queste criticità, il sindacato ha convocato una mobilitazione nazionale il 12 dicembre. “Lo sciopero non è solo un gesto di protesta, ma un atto collettivo di responsabilità, per difendere i diritti dei lavoratori e tutelare il futuro di chi opera nei campi e nelle aziende agricole del Paese. Chiediamo vere politiche industriali, un aumento reale dei salari, misure concrete contro la precarietà e un impegno forte per contrastare lavoro povero, nero e sommerso”, concludono dalla Flai Cgil.

Redazione

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