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Attualità | 03 ottobre 2025, 08:20

Sciopero dei lavoratori Esso Italiana, incontro con il Sindaco: "Un dramma e un disastro sociale. Lavoratori dopo 37 anni liquidati" (FOTO e VIDEO)

"Un dramma e un disastro sociale, marito e moglie licenziati, più di una famiglia senza sostegno".

È un vero e proprio grido d'allarme quello che arriva dalla Esso Olii Lubrificanti di Vado Ligure dopo aver ricevuto mercoledi scorso dai vertici aziendali una lettera di licenziamento per 31 lavoratori su un totale di 90 nello stabilimento.

Oggi è previsto uno sciopero di 8 ore e le organizzazioni sindacali insieme ai dipendenti hanno dato vita prima ad un presidio e poi ad un corteo diretto al Comune dove sono stati ricevuti dal Sindaco Fabio Gilardi e dalla giunta comunale.

"Prospettive oggi sono non ce ne sono, per cui non abbiamo ancora avuto possibilità di parlare con questa azienda. Come al solito queste multinazionali decidono per posti lontani dai siti produttivi e portano le loro scelte sul territorio. Martedì comunque ci vedremo con l'azienda per il primo incontro come previsto dalle normative di legge - spiega Tino Amatiello, Filctem Cgil - Speriamo di riuscire a capire qualcosa di più e che ci siano degli spiragli per poter discutere. Se non c'è discussione avremo un grossissimo problema su un territorio come quello vadese che già ha una desertificazione industriale. Ricollocare i lavoratori è una cosa molto difficile".

"Questa azienda qua ormai non la conosciamo più, non la riconosciamo né nel tessuto sociale né nel rispetto del territorio, perché è arrivata una doccia fredda senza neanche un dialogo o una percezione di un problema di questa natura - prosegue Corrado Calvanico, Femca Cisl - Sono due problemi grossi. Uno è chiaramente l'esubero che è sul tavolo con la ricerca di licenziamenti collettivi. Il secondo è il futuro di questo sito perché noi crediamo che indebolendo anche la parte intorno alla produzione non possano stare in piedi".

"Oggi col sindaco è importante avere l'incontro perché abbiamo i lavoratori che sono spaventati, impauriti e con la Regione ieri abbiamo avuto un incontro con l'assessore regionale Ripamonti e abbiamo aperto un tavolo permanente proprio per gli sviluppi di questo caso qua che è l'ennesimo caso di un mancanza da parte delle aziende nei confronti dei lavoratori - conclude Edoardo Pastorino, Uiltec Liguria - Con tutti i sacrifici che hanno fatto in questi anni adesso ci troviamo con un terzo dei lavoratori in mezzo alla strada e non sappiamo neanche il futuro di questa azienda, quindi non è neanche propedeutico per un miglioramento, per un piano industriale serio, è proprio per una dismissione di questo impianto. Questo ci fa veramente paura".

"Non ce lo aspettavamo ma parzialmente è un fulmine a ciel sereno. Negli ultimi vent'anni quest'azienda ogni quattro anni ha fatto una riorganizzazione e pensavamo ormai di averne snellito tanto da dare stabilità a queste famiglie - spiega Emiliano Giuria, delegato rsu - Qua c'è un dramma sociale incredibile, 30 colleghi, uno sì, uno no, famiglie che finiranno sotto un ponte perché non ci sono neanche gli ammortizzatori sociali. Ormai avendo svecchiato la popolazione di questo impianto tutte le persone che sono state dichiarate esubero non hanno le condizioni per poter aderire a una pensione, a uno scivolo di uscita, ci sono intere famiglie, perché quando lavori insieme per tanti anni si formano anche dei legami, marito e moglie licenziati, più di una famiglia che rimarrà senza un sostegno e con un'azienda che ci ha formalmente comunicato in dieci minuti una lettera di licenziamento collettivo con motivi che ci lasciano perplessi. Perché non è che il lavoro non ci sia, il lavoro andrà a Budapest, Praga o Bangkok, dove costa di meno, è un disastro sociale".

"L'amarezza che questa società dopo anni di sacrifici, di entroiti miliardari ha generato in no  è proprio quella di non saper portare avanti un impianto del genere che avrebbe un futuro  che genera lavoro, occupazione, indotto, genera economia per un comune importante - il commento di Manuel Sapiente, delegato rsu - Poi intorno stanno chiedendo tutti, l'amarezza veramente di noi che abbiamo passato una vita qui dentro, ci sono persone che hanno lavorato qui dentro da 37 anni e sono state liquidate, saranno liquidate con una lettera di licenziamento perché il business sarà portato in paesi dove il lavoro costa di meno, saranno trasferite le posizioni a Praga, a Budapest, in India e questo lascia veramente un amaro in bocca per noi che ci crediamo ancora, ci abbiamo creduto fino ad oggi. Ci dispiace veramente tanto".

Luciano Parodi

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