Dopo secoli di storia, il legame tra Andora e i Grimaldi di Monaco si rinnova. Il Principe Alberto II sarà infatti ad Andora il 25 novembre per inaugurare il Paraxo, l’antico Castello dei Clavesana, oggi completamente restaurato e pronto a diventare un moderno centro museale.
Ultimati arredi e installazioni tecniche, il sito è pronto ad aprirsi al pubblico, accogliendo l’erede della famiglia Grimaldi, che tra il 1248 e il 1251 fu signora di Andora.
Borgo Castello, un cantiere unico in Liguria
Nel frattempo, proseguono a ritmo serrato i lavori di rigenerazione del progetto “Ricordare il passato, per costruire il futuro”, che coinvolge l’intero Borgo Castello. Si tratta di un intervento straordinario, realizzato nel cuore del nucleo più antico di Andora, dove la maggior parte dei materiali è stata trasportata con elicotteri a causa della conformazione impervia del sito.
Sono dieci le ditte attualmente impegnate nel cantiere. Proprio ieri è stata formalizzata la consegna dei lavori per la riqualificazione del Palazzo del Marchese, un complesso di cinque edifici acquistati dal Comune. Intanto è in corso la posa del nuovo manto stradale, un intervento da 180mila euro che migliorerà l’accessibilità e la sicurezza della strada di accesso al borgo.
È inoltre in via di approvazione in Giunta il progetto di valorizzazione dei ruderi emersi dagli scavi archeologici.
Un borgo che rinasce tra storia e innovazione
Borgo Castello custodisce uno dei complessi monumentali più importanti della Liguria: un centro a pianta circolare dominato dal Paraxo, accanto all’Oratorio di San Nicolò, alla Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo e alla Torre Porta Nord, già completamente restaurata. Attorno, l’antico orto del Muto, il Palazzo del Marchese e un parco archeologico dove sono stati rinvenuti i resti di un villaggio medievale.
In futuro, gli edifici recuperati potranno essere trasformati in case bottega per giovani artigiani e in albergo diffuso, per favorire una nuova vita al borgo.
“Borgo Castello – spiega il sindaco di Andora Mauro Demichelis - sarà rigenerato e reso fruibile in chiave residenziale, culturale, agricola e turistica e di avvarrà anche dell’uso della realtà virtuale aumentata che consentirà di rivivere la storia del borgo, le fasi del restauro e vivere esperienze immersive. È un progetto pensato per il futuro di Andora. Fondamentale è la collaborazione con i partner che condividono con noi obiettivi e competenze: Regione Liguria, che ha scelto e proposto il nostro progetto al Ministero della Cultura che sta danno un prezioso supporto insieme alla Soprintendenza, l’Università di Genova, Anci Liguria, la Fondazione Cavallini Sgarbi, la Diocesi di Albenga-Imperia, le parrocchie locali. La Fondazione Borgo Castello ne curerà la gestione una volta completati i lavori. Nel tempo, a questo gruppo si uniranno altri soggetti pubblici e privati per l’attuazione dei progetti sociali, turistici ed economici collegati”.
Il progetto è finanziato dal Ministero della Cultura con fondi Pnrr, che hanno garantito ad Andora 20 milioni di euro per il recupero e la valorizzazione del borgo.
“Grazie ad un importante contributo finanziario PNRR del Mistero della Cultura il Borgo Castello di Andora si avvia ad essere uno dei più significativi esempi di recupero e valorizzazione di questa peculiare tipologia di beni culturali e paesaggistici in Europa – afferma il soprintendente Vincenzo Tiné -. Luoghi abbandonati o solo residualmente frequentati tornano ad essere luoghi di vita e condivisione.
Si tratta di un tema altamente complesso dal punto di vista del metodo – aggiunge -, laddove si punta a riqualificare anche in senso propriamente abitativo e produttivo insediamenti ridotti allo stato ruderale se non addirittura archeologico. A queste categorie appartiene la prevalenza delle strutture residue del Borgo Castello di Andora e il tentativo di farle rivivere per una nuova fruizione diretta è tutt’altro che banale.
Preceduta da una lunga e complessa campagna di scavi che ha fatto riemergere i resti semisepolti del borgo medievale, la progettazione delle di integrazione strutturale è stata orientata da un accurato studio del Dipartimento di Architettura dell’Università di Genova, che ha definito le linee guida metodologiche. In questa fase sono in corso di progettazione e autorizzazione i primi test di ricostruzione, insieme alla progettazione delle strutture di accoglimento dei visitatori e di vero e proprio parco archeologico”, conclude Tiné.



















