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Politica | 27 ottobre 2025, 18:00

Deposito Gnl a Bergeggi, la giunta dà l'indirizzo per un ricorso al Tar contro il decreto del Ministero

Con una successiva determina affiderà l'incarico a due legali. L'amministrazione non ci sta, spiegando che "l’esclusione dalla procedura di VIA del progetto in questione determini l’inadeguata valutazione delle matrici di sicurezza sanitaria e ambientale"

Deposito Gnl a Bergeggi,  la giunta dà l'indirizzo per un ricorso al Tar contro il decreto del Ministero

Un ricorso al Tar per l'annullamento del decreto emanato lo scorso 5 settembre dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Direzione Generale Valutazioni Ambientali, 

A dare l'indirizzo per la presentazione è la giunta comunale di Bergeggi che con una prossima determinazione affiderà l'incarico agli avvocati Mattia Crucioli e Alessia Tiragallo.

Al centro sempre il progetto per la costruzione e l'esercizio di un nuovo impianto di deposito Gnl e Bio Gnl della capacità di 19.800 mc nel comune bergeggino, nell'area portuale di Vado Ligure.

Il Mase infatti si era espresso a conclusione della fase di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale specificando che "il progetto non determina potenziali impatti ambientali significativi e negativi e pertanto non deve essere sottoposto al procedimento di VIA".

L'opera quindi verrà realizzata e l'azienda proponente Gnl Med dovrà comunicare al Mase e agli enti/amministrazioni coinvolti la data di inizio dei lavori che dovrebbero durare circa 13 mesi.

Il Comune di Bergeggi però non ci sta e "ritenuto che l’esclusione dalla procedura di VIA del progetto in questione determini l’inadeguata valutazione delle matrici di sicurezza sanitaria e ambientale connesse alla realizzazione del nuovo deposito di GNL e BIO GNL sul territorio comunale e rilevato che dalla mancata impugnazione del Decreto Direttoriale del 05/09/2025 potrebbe discendere una compromissione della difesa della comunità e del territorio che il Comune rappresenta, così come spiegato nella relazione registrata al protocollo", ha deciso di impugnare il decreto del Ministero nell'interesse e a tutela della cittadinanza optando per un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.

Nel corso della fase istruttoria diversi erano stati i pareri contrari, oltre al Comune di Bergeggi anche quello di Vado, l'associazione e gruppo di opposizione "Vivere Vado", il WWF Italia e i cittadini. L'assenso era invece arrivato dalla Provincia di Savona, dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio delle province di Imperia e Savona e dalla Regione/Arpal che aveva ritenuto che il progetto "non determini potenziali impatti ambientali significativi e negativi e si esprime parere positivo di screening di incidenza con le seguenti condizioni ambientali".  L'Autorità di Sistema Portuale aveva inoltre deliberato, dopo il parere favorevole della Commissione Consultiva di Savona, il rilascio di una concessione demaniale marittima alla società GNL Med.

Gnl Med aveva comunque presentato le proprie integrazioni.

"Considerato infine che l’esito positivo della verifica di assoggettabilità a VIA consente la formulazione di prescrizioni, 'per corroborare la scelta minimalista effettuata' (Cons. St. 5379/2020); dette prescrizioni non rappresentano 'un rinvio a livello di progettazione esecutiva di nuove scelte progettuali o nuove valutazioni circa gli impatti delle opere sui vari profili ambientali o in merito ai rischi derivanti dall'esecuzione degli interventi, bensì l'opportuna e consapevole imposizione di ulteriori controlli e verifiche proprie dell'azione di 'sorveglianza ambientale', da effettuarsi anche prima che il Proponente dia avvio alle operazioni di trasformazione del territorio', in quanto circoscritte a: atti procedurali (quali provvedimenti che dispongono la trasmissione di documentazione tra Enti ed Amministrazioni interessate alla realizzazione dell’opera); − mitigazioni e raccomandazioni cantieristiche utili anche al Proponente in quanto assenti al livello progettuale sottoposto alla verifica di assoggettabilità a VIA; monitoraggi (prescrizioni che impongono il controllo dello stato in cui si trova l’ambiente rispetto alla situazione “ante opera”); ribadendo che il Proponente dovrà ottemperare alle condizioni ambientali, qualora non già ricomprese nelle seguenti, di cui ai Pareri della Regione Liguria e del MiC" si legge nelle conclusioni.

La Valutazione di Incidenza a livello di Screening (Livello I) sui siti Natura 2000 presenti nell’area vasta ha chiarito inoltre che le azioni di progetto non comportano incidenze significative dirette, indirette sui siti Natura 2000 indicati e non ritengono necessario procedere con le successive fasi di valutazione.

Gnl Med nella fase ante operam dovrà quindi produrre un piano specifico per il contenimento delle emissioni in atmosfera da attività di cantiere, riferito alle singole fasi di lavorazione previste, contenente gli interventi che prevedono di adottare e le relative misure di mitigazione degli eventuali impatti e ogni altra procedura operativa e gestionale utile a impedire il più possibile il sollevamento delle polveri prodotto dalle fasi di lavorazione e dal transito di mezzi pesanti; provvedere all’installazione e gestione, di concerto con Arpal, di strumentazione idonea a effettuare il monitoraggio delle polveri aerodisperse presso eventuali recettori in caso di insorgenza di criticità legate alla polverosità per verificare l’efficacia delle misure di mitigazione.

Dovrà anche essere analizzata la fattibilità e la possibilità di estendere i trattamenti di prima pioggia per tutte le aree pavimentate e indicata dal punto di vista operativo la segregazione nella rete dei reflui originati da eventuali operazioni di spegnimento d’incendi, nell’ambito di apposita relazione redatta da professionalità competenti.

Nell’ambito della procedura per l’ottenimento del parere dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale, coerentemente con la fase progettuale, dovranno approfondire lo studio dell’area nella sua complessità, identificare il giusto modello geotecnico, comprensivo della falesia, e identificare gli interventi più idonei sulla stessa per la mitigazione del rischio idrogeologico; a valle della analisi, inoltre, individuare gli accorgimenti per contenere infiltrazione di acqua piovana in tutta l'area che dovrebbe ospitare l’impianto.

Per il SIC IT1312392 “Tursiope – Mar Ligure”, dovranno predisporre e trasmettere alla Regione, ad ARPAL e alla Capitaneria di Porto territorialmente competente, una procedura/istruzione operativa che disciplini nel dettaglio la misura di mitigazione proposta dal proponente, finalizzata a ridurre il rumore generato dal transito dei mezzi navali ed a minimizzare il rischio di collisione con le specie target e ad assicurarne il controllo e il rispetto continuativo anche se del caso avvalendosi di apposite tecnologie.

Nella fase post operam Il proponente dovrà effettuare un monitoraggio acustico (in frequenza, tramite l’acquisizione anche dei multispettri in banda 1/3 di ottava e ponderazione lineare) con impianti a regime in presenza di navi con impianto funzionante in periodo sia diurno sia notturno, di durata tale da consentire la registrazione di tutto il ciclo di attività dell’impianto e in postazione indicativa del disturbo presso i recettori più esposti. Il report di restituzione dei dati dovrà contenere, oltre ai valori numerici sui tempi di riferimento, anche i tracciati di evoluzione temporale delle quantità in banda larga e ponderazione A e i sonogrammi (banda 1/3 di ottava e ponderazione lineare) almeno per i livelli Leq e i livelli percentili ritenuti, a giudizio del TCA, più rappresentativi per le immissioni sonore indagate.

Avverso il provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al TAR o ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, rispettivamente entro e non oltre sessanta e centoventi giorni decorrenti dalla notifica dell’atto, mentre per i soggetti diversi dai destinatari della notifica, i termini per l’impugnativa decorrono dalla data di pubblicazione del provvedimento sul sito internet del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.

IL PROGETTO

Il progetto prevede, in linea generale la realizzazione di un impianto che abbia la funzione di ricevere, tramite navi metaniere di piccole e medie dimensioni, gas naturale liquefatto, e distribuire sia Gas Naturale Liquefatto, via terra, attraverso cisterne criogeniche autotrasportate o isocontainer, o via mare, attraverso bettoline rifornimento di navi alimentate a GNL, nonche gas naturale, prodotto naturalmente nelle tubazioni e nei serbatoi di stoccaggio per effetto di scambi termici con l'ambiente, denominate Boil-Off Gas, verso il co-generatore installato all'intemo dell'impianto e a servizio di utenze interne al porto di Vado Ligure.

La costruzione del deposito e l'oggetto dell'autorizzazione prevede in particolare, la costruzione di 11 serbatoi metallici cilindrici orizzontali di capacità effettiva pari a 1980 mc; 2 punti di travaso per il carico delle Atb; 2 punti di travaso dello scarico delle navi; un impianto di reliquefazione per la trasformazione da fase gassosa a fase liquida del GNL; sale pompe antincendio; servizi ausiliari. E' sarà composto un braccio di scarico/ricarico navi, le relative tubazioni di collegamento con gli undici serbatoi orizzontali di stoccaggio, tre pensiline di ricarico autobotti/iso-contenitori, impianti per il funzionamento del deposito e l’impianto antincendio.

L’impianto sarà destinato alla distribuzione via mare di GNL e Bio GNL, attraverso l’utilizzo di Bunker Vessel, alle navi presenti nel bacino portuale di Vado Ligure, Savona, Pra Genova e La Spezia alimentate a GNL;  la distribuzione via terra di GNL e Bio GNL a stazioni di servizio terrestri e/o aziende, attraverso cisterne criogeniche autotrasportate o container trasportati su treno; la fornitura di energia elettrica/termica, prodotta dall’impiego del boil off gas (BOG), per il funzionamento di 2 generatori da circa 500 kW cad. a servizio dell’impianto stesso e di ulteriori potenziali utenze interne al porto di Vado Ligure.

Il lotto è composto da un ampio piazzale (23.500 m2) dove saranno previste 6 unità funzionali: unità di trasferimento nave-impianto (porzione della banchina attrezzata per l’ormeggio delle Carrier Vessel e delle Bunker Vessel, e dal sistema di trasferimento del GNL); i serbatoi di stoccaggio (con capacità nominale lorda di 1.800 m3 cad. e relative utenze di controllo e due pompe per l’invio del prodotto); le unità di carico delle autocisterne e ISO-container (3 baie di carico); unità di gestione del BOG; una torcia (posta a 18 metri dal piano strada, raccoglierà gli sfiati, i dreni e delle valvole di sicurezza dell’impianto, nonché dotata di skid per ignizione e mantenimento fiamma pilota); le unità per i servizi ausiliari, costituiti dai sistemi di sicurezza (ad es. la centrale antincendio, ecc.). La banchina sudest ospiterà il punto di attracco per le navi.

Il Rapporto Preliminare di sicurezza evidenzia che la costruzione del deposito, per ragioni legate all’andamento del mercato energetico e al PNRR, avverrà in due fasi successive distinte: la prima comprenderà tutti gli impianti di “processo”, tutti gli impianti di sicurezza (allarme, controllo, blocco, ecc.) e antincendio del deposito oltre a 11 serbatoi (per una capacità geometrica complessiva pari a 17.820 mc) e 2 baie della pensilina di carico; la seconda comprenderà il 12° serbatoio e la 3^ baia della pensilina di carico.

Una volta in esercizio, il Proponente stima un traffico indotto, via mare e via terra, dei mezzi così ripartibile: circa 100 navi annue (circa 2 scali settimanali per 50 Carrier vessel e 50 Bunker vessel), circa 7.200 autocisterne/anno (30 mezzi giorno per 240 giorni) per le operazioni di carico e circa 580 Isocontainer criogenici/anno (11 contenitori a settimana) per le operazioni di carico e trasporto via ferrovia.

Il Proponente stima la durata della fase di cantiere in circa 13 mesi. L’importo dei lavori assomma a 87.840.000 euro.

Luciano Parodi

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