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Attualità | 04 novembre 2025, 15:59

Sindaca entra al cimitero con la cagnolina: scoppia la polemica a Ceriale, gli animalisti attaccano

Il gesto della prima cittadina Marinella Fasano, fotografata con il suo cane nel camposanto dove vige il divieto d’ingresso per gli animali, accende il dibattito. Osa e Pai: “Abolire subito regole anacronistiche, l’Italia deve adeguarsi al resto d’Europa”

Sindaca entra al cimitero con la cagnolina: scoppia la polemica a Ceriale, gli animalisti attaccano

In visita ai defunti con la sua cagnolina: è bastato questo a scatenare la polemica a Ceriale. Protagonista il sindaco Marinella Fasano, fotografata con il suo maltesino all’interno del cimitero comunale, dove l’accesso ai cani è vietato. L’episodio, subito rimbalzato sui social, ha acceso il dibattito tra chi invoca il rispetto delle regole e chi difende la libertà del primo cittadino.

L’Osservatorio Savonese Animalista (OSA) e il Partito Animalista Italiano (PAI) intervengono sulla polemica.

“Invitiamo la sindaca, nella sua veste istituzionale, ad abolire immediatamente il divieto e ad adeguarsi ai numerosi Comuni della provincia di Savona che hanno già scelto la via del buon senso e del rispetto verso i cittadini che vivono con animali d’affezione”, affermano.

“È ormai evidente – continuano - che vietare l’accesso ai cani accompagnati in spazi pubblici come spiagge, cimiteri, parchi, aree verdi, zone pedonali, bar, ristoranti, musei o ospedali rappresenta una pratica anacronistica e discriminatoria, adottata quasi esclusivamente in Italia, mentre in gran parte d’Europa e del mondo tali divieti sono stati superati da anni”. 

“Fermi restando i principi di igiene, sicurezza e decoro, e la necessità di sanzionare severamente i proprietari irresponsabili, Osa e Pai auspicano che le amministrazioni locali scelgano finalmente di aprire le proprie città alla civile convivenza tra persone e animali, nel segno del rispetto e della modernità.

È singolare – dicono - che proprio chi emette i divieti finisca poi per violarli in prima persona. Un gesto che dimostra quanto certe ordinanze non rispondano a reali esigenze pubbliche, ma solo a una visione antiquata e burocratica”.

“Se anche la sindaca ritiene naturale entrare con il proprio cane in un luogo di memoria e affetto come un cimitero, significa che è giunto il momento di cambiare le regole, non di violarle. Le istituzioni – concludono - diano l’esempio e non si trincerino dietro divieti che sanno di passato: una società moderna si misura dal modo in cui rispetta chi ama gli animali, non da come li esclude”.

Redazione

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