Avrebbero risposto alle domande del Gip Alessia Ceccardi e del Pubblico Ministero Claudio Martini dopo essere stati arrestati nei giorni scorsi con l'accusa di estorsione nei confronti di un 51enne di Albenga.
Ieri si è tenuto l'interrogatorio in Tribunale a Savona con il 58enne italiano, Claudio Pasqualone che avrebbe specificato di aver esagerato ma che non avrebbe usato cattiveria nei suoi confronti. Il 44enne originario della Moldova Igor Coban titolare e cuoco di una pizzeria a domicilio in via Torino a Savona, avrebbe puntualizzato di essere stato presente alle discussioni tra il 58enne e la vittima ma di essere stato estraneo ai fatti e che sarebbe stato in trattativa per vendere la sua attività al 51enne di Albenga con i soldi che sarebbero stati ricevuti che sarebbero stati relativi all'acquisto del locale. Solo che l'uomo secondo quanto emerso avrebbe poi cambiato idea.
Il 51enne di Albenga sarebbe stato costretto a consegnare in più riprese somme di denaro per un totale di circa 50.000 euro. Alla fine, però, dopo la denuncia della sorella dell'uomo e una serrata indagine erano finiti in manette grazie all'intervento e all'attività dei Carabinieri della Compagnia ingauna con il supporto della Stazione di Varazze.
Protagonisti della vicenda i due uomini, entrambi residenti a Varazze e con precedenti penali, difesi dall'avvocato Renato Cravero del foro di Torino, per i quali era stata eseguita la misura di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta del Pm Martini.
L’indagine era nata dalla denuncia presentata dalla sorella della vittima e aveva visto la collaborazione della Polizia Locale di Albenga. In poco tempo, grazie all’attività investigativa della Sezione Operativa dell'Arma albenganese, erano riusciti a ricostruire un quadro indiziario chiaro fatto di minacce, pressioni e violenze psicologiche esercitate nei confronti dell’uomo.
Secondo quanto accertato, la vittima sarebbe stata intimidita con minacce di morte e sottoposta a una forte coartazione psicologica, fino a essere costretta a consegnare contanti e disporre numerosi bonifici bancari, prosciugando completamente i risparmi di una vita di lavoro e precipitando in una situazione di totale indigenza economica.
Durante le perquisizioni domiciliari, eseguite nelle abitazioni dei due indagati e in una pizzeria di Savona riconducibile al 44enne moldavo, i militari hanno sequestrato 5.000 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività delittuosa, oltre a bloccare i conti correnti intestati agli arrestati.
Al termine delle operazioni, entrambi erano stati trasferiti nel carcere di Marassi.
Per Coban il legale difensore ha richiesto la misura degli arresti domiciliari.














