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Cronaca | 13 novembre 2025, 07:30

Presunta estorsione ad un 51enne, gli arrestati rispondono alle domande: i soldi sarebbero stati ricevuti per l'acquisto di una pizzeria

La vittima sarebbe stata costretta a consegnare somme per 50mila euro. Sarebbe stato intimidito con minacce di morte e sottoposto a una forte coartazione psicologica

Presunta estorsione ad un 51enne, gli arrestati rispondono alle domande: i soldi sarebbero stati ricevuti per l'acquisto di una pizzeria

Avrebbero risposto alle domande del Gip Alessia Ceccardi e del Pubblico Ministero Claudio Martini dopo essere stati arrestati nei giorni scorsi con l'accusa di estorsione nei confronti di un 51enne di Albenga.

Ieri si è tenuto l'interrogatorio in Tribunale a Savona con il 58enne italiano, Claudio Pasqualone che avrebbe specificato di aver esagerato ma che non avrebbe usato cattiveria nei suoi confronti. Il  44enne originario della Moldova Igor Coban titolare e cuoco di una pizzeria a domicilio in via Torino a Savona, avrebbe puntualizzato di essere stato presente alle discussioni tra il 58enne e la vittima ma di essere stato estraneo ai fatti e che sarebbe stato in trattativa per vendere la sua attività al 51enne di Albenga con i soldi che sarebbero stati ricevuti che sarebbero stati relativi all'acquisto del locale. Solo che l'uomo secondo quanto emerso avrebbe poi cambiato idea. 

Il 51enne di Albenga sarebbe stato costretto a consegnare in più riprese somme di denaro per un totale di circa 50.000 euro. Alla fine, però, dopo la denuncia della sorella dell'uomo e una serrata indagine erano finiti in manette grazie all'intervento e all'attività dei Carabinieri della Compagnia ingauna con il supporto della Stazione di Varazze.

Protagonisti della vicenda i due uomini, entrambi residenti a Varazze e con precedenti penali, difesi dall'avvocato Renato Cravero del foro di Torino, per i quali era stata eseguita la misura di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta del Pm Martini.

L’indagine era nata dalla denuncia presentata dalla sorella della vittima e aveva visto la collaborazione della Polizia Locale di Albenga. In poco tempo, grazie all’attività investigativa della Sezione Operativa dell'Arma albenganese, erano riusciti a ricostruire un quadro indiziario chiaro fatto di minacce, pressioni e violenze psicologiche esercitate nei confronti dell’uomo.

Secondo quanto accertato, la vittima sarebbe stata intimidita con minacce di morte e sottoposta a una forte coartazione psicologica, fino a essere costretta a consegnare contanti e disporre numerosi bonifici bancari, prosciugando completamente i risparmi di una vita di lavoro e precipitando in una situazione di totale indigenza economica.

Durante le perquisizioni domiciliari, eseguite nelle abitazioni dei due indagati e in una pizzeria di Savona riconducibile al 44enne moldavo, i militari hanno sequestrato 5.000 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività delittuosa, oltre a bloccare i conti correnti intestati agli arrestati.

Al termine delle operazioni, entrambi erano stati trasferiti nel carcere di Marassi.

Per Coban il legale difensore ha richiesto la misura degli arresti domiciliari.

Luciano Parodi

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