"Albenga non vuole bene ai ciclisti". È lo strale, accompagnato da un video, scoccato da Ivano Rozzi, specialista in amministrazioni condominiali con esperienza da sindaco e consigliere in Val Maremola, appassionato di due ruote, che torna a lamentare la situazione viabilistica tra Albenga e Alassio nella zona a ponente della galleria sull'Aurelia. Il punto al centro della segnalazione è quello che vede immettersi un gran numero di veicoli sulla Statale dalla SP39, la strada proveniente da Vadino, nonostante sia vietato. Una situazione che - denuncia Rozzi da tempo - mette a rischio in particolare i ciclisti.
Secondo Rozzi, il problema non è nuovo: "Sono passati molti anni e ancora non si è risolta la questione. Per le biciclette è pressoché impossibile uscire da Albenga verso Alassio". Il nodo è il tratto di Aurelia che parte dalla galleria e prosegue oltre la discoteca Essaouira: un segmento in cui il transito ciclabile è vietato dalla segnaletica, senza che esista un percorso alternativo indicato o sicuro.
"Chi attraversa Albenga non ha modo di uscire a ponente in direzione Alassio – spiega – perché la segnaletica lo impedisce. Da quel punto in poi l’immissione verso ponente è vietata". Rozzi sottolinea inoltre un elemento che aggrava la situazione: in tutto il tratto non ci sono attraversamenti pedonali, né cartelli che segnalino percorsi alternativi o deviazioni possibili. Una condizione che di fatto costringe i ciclisti a scegliere tra due opzioni entrambe rischiose: o violare il divieto, o avventurarsi in manovre pericolose per trovare strade secondarie.
"È un assurdo caso di limitazioni che impone trasgressioni ed è fonte di rischio", afferma Rozzi, evidenziando come Albenga si presenti, almeno in questo tratto, come un territorio ostile alla mobilità sostenibile. Il video girato dallo stesso Rozzi mostra il rischio di impatto tra un ciclista e un'auto.
"Albenga è una città che non vuole bene ai ciclisti - stigmatizza Rozzi - e 'costringe' le persone normali, che devono andare a lavorare o frequentare la zona, a commettere costantemente infrazioni".















