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Al Direttore | 10 giugno 2015, 14:13

Un nuovo “commercio” sulla pelle degli stranieri e sulla pelle dei cittadini Italiani: le riflessioni di Roberto Nicolick

Un nuovo “commercio” sulla pelle degli stranieri e sulla pelle dei cittadini Italiani: le riflessioni di Roberto Nicolick

Dopo gli scafisti, i nuovi negrieri, giunge alla ribalta nel tragico teatro dei flussi migratori, un nuovo lavoro, se così si può definire : il trasportatore di “migranti”. Un lavoro che indubbiamente lucra sulla pelle di esseri umani e che riveste anche una certa pericolosità sociale per la collettività. In concreto, chiunque abbia una patente B, chiunque sia di nazionalità Italiana e disponga di un furgone o di un pulmino anche solo da 9 posti, da solo, oppure inserito in una organizzazione o meglio in un racket, può trasportare emigranti stranieri che vogliano spostarsi da una regione all’altra, senza dover subire noiosi e pericolosi controlli di polizia. Infatti non tutti gli stranieri parlano o capiscono l’Italiano, non conoscono la topografia delle città italiane, non sanno dove sono le stazioni ferroviarie o i capolinea dei bus, quindi hanno la necessità di avere in tempo reale un mezzo rapido di locomozione guidato da un autista fidato, che li trasporti sino ad una grande città, Milano, Torino o Roma dove sia più facile far perdere le proprie tracce. In genere questi stranieri sono pronti a pagare 200 o anche 400 euro o dollari U.S. a cranio per essere portati a destinazione il più velocemente possibile. Il pericolo è quello di essere vettore di persone legate al terrorismo fondamentalista oppure di persone affette da malattie contagiose , in entrambi i casi si depositano in giro per il paese, al di fuori di qualsiasi controllo sanitario o di polizia,  soggetti che possono creare danni enormi alla popolazione di questa nazione. Nessuno sa esattamente cosa hanno intenzione di fare queste persone e quindi rimane sempre il dubbio che possano fare qualcosa di dannoso, ovviamente questi autisti improvvisati non conoscono nulla degli uomini e delle donne che trasportano e ciò li rende doppiamente colpevoli.

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