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Eventi | 24 giugno 2015, 17:01

Savona, nel nuovo Teatrino della Parrocchia San Paolo in scena lo spettacolo "I manezzi pe majâ 'nna figgia”

Venerdì alle 21 presso il teatrino in via Giuseppe Giusti 2

Savona, nel nuovo Teatrino della Parrocchia San Paolo in scena lo spettacolo "I manezzi pe majâ 'nna figgia”

Venerdì 26 giugno 2015 alle ore 21 presso il nuovo Teatrino della Parrocchia San Paolo di Savona in via Giuseppe Giusti 2 (presso l’Oratorio), nel quartiere dell’Oltreletimbro, farà il suo debutto il nuovo Gruppo Teatrale della Parrocchia San Paolo di Savona con “I manezzi pe majâ ‘nna figgia”, commedia in tre atti di Nicolò Bacigalupo. Lo spettacolo è ad ingresso libero e fa parte delle iniziative per la festa patronale della parrocchia.

La neonata compagine ha avuto origine dopo la messa in scena della riduzione di questa prosa da parte di Salvatore D’Angelo, nei panni del protagonista Steva, e Gilda Cocchi, sua moglie sia nella vita sia sul palcoscenico come interprete di Gigia. In seguito alla rappresentazione del loro dialogo a due e con la “benedizione” dei due responsabili parrocchiali don Germano Grazzini e don Andrea Camoirano i due attori hanno dato vita al gruppo e iniziato a preparare lo spettacolo per intero.

Oltre ai già citati D’Angelo (che è anche regista) e Cocchi, calcheranno il palcoscenico, alcuni per la prima volta, Giovanna Mantellassi nelle vesti di Metilde, Elio Li Calsi, interprete di Cesare, nipote di Steva e Gigia, Gabriella Pisu (Carlotta, sorella di Cesare), Domenico Mafera (Riccardo), lo stesso viceparroco di San Paolo don Andrea Camoirano (Pippo), Vito D’Ambrosio (Venanzio) e Cristina Scaramuzza (Colomba), che avrà l’onore e l’onere di aprire lo spettacolo. Nutrito anche il cast tecnico dietro le quinte: l’assistente alla regia Simone D’Angelo, Franca Dogliotti ai costumi, Paola Masuzzo al trucco, Filippo Toscano alle scenografie, per l’allestimento scenico ancora don Andrea Camoirano e Salvatore D’Angelo, insieme alla sorella di quest’ultimo, Anna, e Antonio Toscano, l’assistente di scena Francesca Iacopetti e i tecnici Edoardo Barbara e Stefano Mafera.

 

Scritta nel 1860, “I manezzi pe majâ ‘nna figgia” costituisce la prima affermazione da professionista di Gilberto Govi (nel dicembre 1923 allo storico Teatro Filodrammatici di Milano) nonché il cavallo di battaglia del grande attore genovese, dato che l’opera di Bacigalupo ha fatto parte del suo repertorio per oltre 50 anni. Una commedia che, vista e rivista, riesce sempre a divertire anche chi non ha troppa dimestichezza con il dialetto, essendo i dialoghi molto italianizzati.

 

La trama è semplice, «quasi minimalista», come la definisce il critico teatrale Maurizio Ternavasio, in quanto racconta le difficoltà di una famiglia della media borghesia nello scegliere il marito adatto alla propria figlia. Al centro della storia è il sensale di spezie Steva, un pover’uomo vessato dall’autoritaria moglie Gigia e dalla figlia viziata Metilde e contraddetto da Colomba, una domestica impicciona e maleducata. Per maritare la ragazza si fanno carte false e i pretendenti vanno e vengono in una girandola di situazioni da risata assicurata. La signora Gigia, concentrato di perfidia e malignità, è una vera e propria spalla per il primo attore: alcuni dialoghi tra i due coniugi, come quello della “gassetta” e del “pomello”, sono assolutamente esilaranti e fenomenali.

 

c.s.

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