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Finalese | 26 agosto 2016, 12:00

Accampati al Castelletto, la Municipale: "Intervenuti, ma vicenda troppo enfatizzata"

Il comandante dei vigili: “In realtà la struttura più appariscente era una sorta di gazebo, ma anche in quel caso la polemica potrebbe essere impugnabile, visto che esso assolve alle medesime funzioni di un ombrellone".

Accampati al Castelletto, la Municipale: "Intervenuti, ma vicenda troppo enfatizzata"

Questa estate, più delle precedenti, è stata contraddistinta da un’aperta polemica tra i residenti e quei turisti che, nelle spiagge libere, “marcano il territorio” lasciando incustoditi ombrelloni e asciugamani. Ma c’è stato un episodio, in questi giorni, che ha fatto discutere più di altri: sono apparse sulle piattaforme social, nelle pagine dedicate a Finale, delle foto nelle quali si vede un vero e proprio “accampamento” sulla spiaggia del Castelletto, con tende, strutture rigide e persino delle file di sassi messe quasi a delineare una sorta di “corridoio”. Tra i commentatori della foto, le opinioni sono discordanti: chi sostiene che tutto ciò fosse lì da un paio di giorni, chi da quattro o cinque, chi parla persino di dieci giorni senza che nessuno si premurasse di spostare una virgola.

Interpellato il Comandante della Polizia Locale in merito alla questione, minimizza: “Siamo già intervenuti ieri, 24 agosto, ma ritengo che si sia data troppa enfasi alla cosa. Io non bazzico molto i social networks, ma mi sono state mostrate le immagini e la situazione era più semplice. In particolare ha destato malumori quello che qualcuno ha addirittura definito recinto, ma che di fatto era solo una sequenza di ciottoli senza alcun valore di delimitazione territoriale. Allora in questi termini anche un castello di sabbia dovrebbe figurare come abuso edilizio?”, ironizza il Comandante.

Che prosegue descrivendo l’intervento: “In realtà la struttura più appariscente era una sorta di gazebo, ma anche in quel caso la polemica potrebbe essere impugnabile, visto che esso assolve alle medesime funzioni di un ombrellone. E comunque, su nostra richiesta, è stato prontamente smontato con grande solerzia e sostituito con i più consoni ombrelloni. Il resto del materiale presente era rappresentato da comunissimi materassini e asciugamani”.

Alberto Sgarlato

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