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Finalese | 10 luglio 2018, 16:30

Finale Ligure: ancora dubbi e perplessità sull'imposta di soggiorno

Federalberghi sostiene la propria campagna contraria all'introduzione dell'imposta. I titolari di agriturismo si "autotassano" per non gravare sul turista

Finale Ligure: ancora dubbi e perplessità sull'imposta di soggiorno

Come già pubblicato da Savonanews, la Federalberghi di Finale Ligure ha recentemente dichiarato che vorrebbe la sospensione dell’imposta di soggiorno (cosa, ad esempio, adottata ad Alassio dopo il cambio di amministrazione comunale), (leggi QUI) ma la risposta del Comune è stata che questa ipotesi “non è al momento percorribile in quanto l’imposta ha senso solo se applicata a livello provinciale” .

Tuttavia, ad una attenta analisi dell’ultimo verbale, datato 26 giugno, del CLT (Comitato Locale per il Turismo, cioè il tavolo delle categorie istituito per indirizzare questa imposta di scopo), un dato stride: rispetto agli anni precedenti, infatti, si rileva una flessione delle cifre assegnate per la gestione degli uffici IAT a Varigotti Insieme, a Finalborgo.it e all’associazione Alberghi e Turismo di Finale Ligure, che gestiscono rispettivamente queste strutture a Varigotti, a Finalborgo e a Finalmarina.

Perché, proprio nell’anno dell’introduzione dell’imposta di soggiorno (seppur in via ancora sperimentale), questo “taglio”?

Lo abbiamo chiesto all’imprenditrice Michela Rosselli, aderente Federalberghi, che fa parte del CLT.

Nell’anno dell’introduzione di un’imposta per la promozione meno soldi per la promozione?

“Ho partecipato alla prima riunione convocata per il CLT, nella quale si è parlato anche delle spartizioni dei soldi tra gli uffici Iat. Personalmente ritengo che andrebbe ridiscussa la ripartizione dei soldi, ma anche la suddivisione dei ruoli, visto che le associazioni sul territorio che rappresentano gli albergatori sono due, UPA e Federalberghi, ma una sola ha la sede all’interno di ufficio turismo e riceve gran parte del capitale erogato per la promozione turistica. E non sono d’accordo neanche con la riduzione dei fondi agli uffici considerati ‘periferici’, mi riferisco al Borgo e a Varigotti. Ma è stata solo una prima riunione, confido nel fatto che tutte queste cose vengano riprese in esame e che sia corretto il tiro nel corso delle sedute successive. Per quanto riguarda la promozione, inoltre, l’intera struttura degli Iat andrebbe potenziata con una sempre maggiore informatizzazione. Chiediamo che si investa in essa”.

A Federalberghi è stato detto: “no a tagliare un’imposta che ha senso solo se applicata a livello provinciale”, ma molti comuni della provincia non l’hanno adottata…

“La Federalberghi provinciale si è opposta all’applicazione della tassa e proprio in questa seduta ho chiesto almeno per questi due mesi di non applicarla, perché le presenze sono in forte calo. Abbiamo le prime proiezioni dei mesi iniziali dell’anno e per quanto riguarda il turismo alberghiero tutta la provincia accusa una riduzione del -15%, con un -1% nei primi giorni di luglio. In un’area già in sofferenza non serviva un’altra tassa. Da un anno faccio presente che la vicina Borgio Verezzi non l’ha adottata, ma potrei citare da Ponente a Levante tante importanti località turistiche, da Alassio a Celle, fino a Varazze. Si potevano cercare i soldi con più controlli contro l’abusivismo, c’è un sommerso legato alle camere in appartamenti che andrebbe esaminato e sanzionato in modo pesante. Siamo anche contro il turismo low-cost della domenica, che invade, sporca, paralizza la viabilità e non porta nulla”.

Andrà avanti la vostra battaglia contro l’imposta di soggiorno?

“Sì, andremo comunque avanti e sappiamo che tanti albergatori si stanno unendo alle nostre richieste. Non ho firmato il protocollo con il Comune e ho chiesto che venisse verbalizzato. E non solo su Finale, ma anche a livello regionale, non abbiamo siglato l’accordo con la Camera di Commercio, che impoverisce gli introiti dell’imposta ancora di un ulteriore 15%. La Camera di Commercio devia questo 15% in una card decisamente povera e poco appetibile a livello di scontistiche, che non so quale ritorno possa dare”.

Oltre alle perplessità avanzate da Federalberghi, la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) ha ricordato che, per quanto riguarda le vacanze in agriturismo, spesso chi sceglie questa soluzione lo fa perché dispone di meno risorse economiche rispetto a chi preferisce l’albergo. Pertanto, a Finale, i titolari di strutture ricettive agrituristiche per non gravare su un turismo di fascia economica, hanno scelto di “autotassarsi” per pagare loro al cliente l’imposta di soggiorno. Tuttavia la CIA ci tiene a ricordare che si tratta degli stessi gestori di agriturismo che già spesso si sono autotassati per tenere puliti sentieri e vie di arrampicata o per aprirne di nuovi.

Per quanto riguarda la FIAIP (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali), è ammessa al tavolo del CLT “ma senza diritto di voto”, come precisato a verbale, con riferimento al fatto che “a livello formale l’ammissione non sarebbe consentita”. Tuttavia l’affitto di appartamenti a uso turistico rappresenta oggi una importante risorsa economica per tutto il Finalese e ciò inevitabilmente si vedrà anche in termini di flusso di imposta di soggiorno.

Abbiamo chiesto a Federica Saba, rappresentante della FIAIP nel CLT, le motivazioni di questa parziale esclusione: “C’è stato semplicemente un piccolo disguido tecnico nell’invio della documentazione, anche se la PEC da noi inviata attesta che abbiamo fatto tutto entro i termini”.

Alberto Sgarlato

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