Egregio sig. Assessore Giampedrone,
Lei ha recentemente presentato misure rivolte alla crescita della raccolta differenziata da parte delle amministrazioni locali alle quali è demandata l’organizzazione dei servizi territoriali di raccolta rifiuti: di conseguenza tutti i Comuni devono predisporre e presentare il piano per l’incremento della raccolta differenziata ed il riciclaggio, piani che devono indicare i sistemi di raccolta differenziata delle frazioni riciclabili e che consentano di raggiungere determinati risultati di riciclaggio.
I Comuni dovranno anche indicare le azioni e gli interventi finalizzati al riciclaggio in loco della frazione organica prodotta tramite sistemi di compostaggio domestico o di comunità, ed eventualmente introdurre misure tese a migliorare differenziata e riciclaggio, quali, ad esempio, la raccolta porta a porta.
Mi permetto quindi di inviarle questa mia con alcune osservazioni e per porre alla sua attenzione una possibilità di smaltimento del rifiuto umido che non ho visto contemplata.
E’ noto che circa il 30% del volume dei rifiuti conferito in discarica è rappresentato dall’umido ed è questo il motivo principale per cui esso deve essere riciclato, perchè la raccolta differenziata dell’umido può portare a enormi vantaggi ambientali ed economici.
La soluzione migliore per lo smaltimento del rifiuto umido è il compostaggio. In questo modo un prezioso materiale viene sempre di più sottratto alle discariche e avviato ad un completo recupero, contribuendo in modo significativo alla soluzione di due gravi problemi: lo smaltimento del rifiuto umido e il progressivo impoverimento di sostanze organiche nei suoli agricoli.
Ma il percorso casa-impianto di compostaggio è il punto dolente: il percorso è facile per chi ha un giardino o abita in campagna, ma non lo è affatto per chi vive in città.
Nell’umido rientrano tutti i composti organici, quali bucce di frutta, avanzi del pranzo, scarti di cucina, alimenti avariati, gusci d’uovo, scarti di verdura e frutta, fondi di caffè, fiori recisi e piante domestiche, pane vecchio, piccole ossa, e gusci di cozze, pelle ed ossa di pollo e lische di pesce.
La soluzione di raccolta differenziata porta-a-porta o ad orari fissi di deposito è una pratica molto pesante e difficoltosa da praticare.
Un onere per l’utente finale molto gravoso, sia per i tempi che per il fatto che il rifiuto è spesso maleodorante e presenta perdite di liquidi.
Quale potrebbe essere una tecnica più “diretta”, “semplice” ed “automatica” per convogliare l’umido “da casa” verso il compostaggio?
Ebbene una risposta c’è: è il waste disposer, un elettrodomestico ampiamente usato negli USA: l’apparecchio è un trituratore che riduce in finissime particelle tutto l’umido prodotto in casa, si applica allo scarico del lavello della cucina, quindi molto facilmente.
L’umido è quindi inviato al depuratore “direttamente da casa” senza nessun passaggio intermedio.
Da molto tempo, in casa, abbiamo tre sacche per plastica, carta, vetro+alluminio più una quarta per la raccolta di umido+indifferenziata: da quando ho installato un waste disposer, che funziona perfettamente, abbiamo ridotto in modo drastico la quantità di umido+indifferenziata che la mia famiglia produceva prima.
Pongo quindi alla Sua attenzione questa possibilità, particolarmente interessante per tutti gli agglomerati urbani, specie zone quali il centro storico di Genova.
La ringrazio per la Sua attenzione e Le porgo
Paolo Forzano