Oggi inizia il Ramadan, il mese più importante per il mondo musulmano. Per 29 o 30 giorni, a seconda del calendario lunare, tutte le persone che hanno raggiunto la pubescenza, esclusi coloro che non hanno problemi di salute e le donne incinta, digiunano dall’alba fino al tramonto.
Gli aspetti spirituali di questo periodo sono molto complessi: si tratta infatti di un mese di recupero spirituale, per fare una buona azione ed avvicinarsi a dio nel miglior modo possibile. Nel corso del Ramadan viene anche riletto il corano perché nel 1434 Allah ha rivelato al profeta Mohamed il prezioso scritto. “Per noi, racconta Lara Aisha Bisconzo, presidente dell’associazione donne musulmane di Albenga, è importante rileggerlo, cercare di capire i significati profondi e mettere in pratica gli insegnamenti”.
Il Ramadan non è solo digiuno dal bere e dal mangiare, ma anche astensione dalle liti e dalle polemiche: ci si controlla anche spiritualmente, non solo materialmente e mettendo in atto tutte queste pratiche ci si purifica dai peccati precedenti.
Durante tutto l’anno i musulmani pregano cinque volte nell’arco della giornata, in orari specifici, a partire dall’alba. Durante il Ramadan viene fatta anche una preghiera comunitaria, dopo quella notte, e nel corso di essa viene letto il corano. Il presidente della fondazione della comunità musulmani di Albenga Sosi spiega che questo particolare rito è cominciato già ieri sera, nella nuova moschea ingauna, in vista del primo giorno di Ramadan e verrà celebrato l’ultima volta prima del giorno della festa finale.
“Prima della fine del mese, racconta ancora Lara Aisha Bisconzo, c’è una pratica semi-obbligatoria: ogni famiglia deve fare un’offerta, di circa sette, otto euro a persona, da dare ai poveri. E’ un altro passaggio per purificarsi profondamente, nel caso si sia commesso qualche errore ed è un modo per permettere anche ai bisognosi di festeggiare l’ultimo giorno di Ramadan”.














