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Attualità | 25 luglio 2013, 10:46

Multa da 5.000 mila euro per aver servito la pizza al tavolo, da Albisola Superiore a Rai 2

L' ex ministro Tremonti risponde al pizzaiolo: "il problema è l’eccesso di regole in Europa e soprattutto in Italia"

Giulio Tremonti

Giulio Tremonti

Ieri sera ospite di “Virus”- Il contagio delle idee”, la trasmissione di Rai 2, Massimo Abategiovanni, proprietario della pizzeria di Albisola Superiore “Benvenuti al Sud”, che il 10 luglio scorso ha ricevuto un verbale dalla polizia municipale di 5.000 euro per aver servito due pizze al tavolo.

Tema al centro della puntata “Il “lavoro invisibile” ed ospiti  per discutere “Un tema cruciale per il Paese dove la questione lavoro è diventata il sintomo più grave della “malattia” italiana”, come recita il sottotitolo al programma, Maurizio Landini segretario generale della Fiom Cgil e l’ex ministro dell’economia Giulio Tremonti.

Proprio a quest’ultimo è toccato l’onore, ma soprattutto l’onere, di analizzare il caso di Albisola Superiore e rispondere al titolare, in collegamento dallo studio da Genova. La pizzeria è al taglio, asporto e domicilio, non ha il permesso di servire ai tavoli all’esterno del locale né cibi, né bevande: per tale violazione la lègge prevede una multa, come recita il verbale, “da 2.500 a 15.000 euro”. A loro è stata comminato un “pagamento in misura ridotta euro 5.000”.

Per l’ex ministro dell’economia “il problema è l’eccesso di regole in Europa e soprattutto in Italia”: nel bel paese, infatti, ci sarebbero il doppio delle leggi che nel resto del continente.

Lo stesso Massimo ammette che non si immaginava un clamore del genere, che su facebook è aumentato il numero di contatti, “tanti clienti virtuali, che speriamo diventino reali”.

Ieri il pizzaiolo è andato in comune a parlare con il sindaco Franco Orsi, per spiegare che non immaginava che da un post di facebook si sollevasse un caso, addirittura ripreso dalla tv nazionale.  “Il sindaco è stato molto gentile e disponibile. Adesso vedremo come muoverci per vie legali”.

Cinzia Gatti

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