Volantinaggio dei dipendenti della Tirreno Power questa mattina al mercato di Vado Ligure. Obiettivo dell'iniziativa, organizzata dalla RSU, sensibilizzare i cittadini sull'emergenza lavoro. In altre parole quello che stanno gridando, se non al mondo, al meno alla Provincia di Savona, i lavoratori è: "Non dimenticatevi di noi".
Ed il futuro sindaco di Vado Ligure, ma sicuramente tutto il territorio, dovranno prima o poi fare i conti con la crisi del colosso dell'energia e si prospettano amari.
La scorsa settimana infatti l'azienda ha annunciato che a livello nazionale ci saranno 191 esuberi. I dipendenti, a livello nazionale, di Tirreno Power sono circa 550. Facendo due rapidi calcoli vuol dire che uno su tre rimarrà a casa. Se rapportassimo questi numeri a Vado Ligure, il rischio è quindi che dei 220 lavoratori totali, 80 rimarranno senza lavoro.
Un numero dunque elevatissimo di famiglie potrebbero trovarsi dall'oggi al domani senza una certezza economica ed occupazionale, in un territorio già pesantemente colpito dalla crisi di Bombardier, chiusura OCV e a breve forse di Gavarry.
Venerdì a Roma si svolgerà l'incontro al Ministero dello Sviluppo economico nel quale Tirreno Power presenterà il piano industriale e forse scioglierà dunque il nodo degli esuberi.
Ma l'incertezza per il sito è doppia: sul capo della centrale di Vado Ligure pende ancora il sequestro disposto dalla Procura di Savona dei due gruppi a carbone. Dall'11 marzo scorso quindi la Centrale è ferma. Ma ripartirà? E quanti non potranno più varcare quei cancelli?














