Incontro in Unione Industriali sulla vertenza Reefer questa mattina per la firma dell’accordo di mobilità ed i sindacati continuano ad essere divisi.
Afferma Roberto Speranza (Uil) “Speravamo che Cgil avesse preso atto delle risultanze dell’assemblea con i lavoratori e deciso di aderire all’accordo sugli esuberi. Invece non è così. Comprendiamo la linea che continuano a portare avanti e certo dover parlare di esuberi non fa piacere, ma non vi erano altre alternative e l’azienda sarebbe comunque arrivata ad effettuare dei licenziameni”.
Continua Speranza “abbiamo lavorato molto e siamo riusciti a scendere dai 66 esuberi a 48. Poi attraverso i meccanismi di uscita e la possibilità di accedere alla mobilità volontaria e attraverso i 26 lavoratori che sono passati al Part Time siamo arrivati a 35 esuberi scesi poi ulteriormente al numero di 27 grazie al ricollocamento di alcuni operai in altre aziende nel Porto”.
Filt-Cgil dal suo canto ha deciso di seguire la linea dura nei confronti dell’azienda che affermano non aver rispettato gli accordi presi in passato per la tutela dei lavoratori e gli impegni presi in particolare circa la possibilità di valutare gli ammortizzatori sociali di tipo conservativo e i corsi di formazioni non ancora partiti sui quali Speranza precisa “Il bando è stato emanato e i corsi partiranno a Novembre e dovrebbero portare all’assunzione di 7/8 persone che potrebbero essere ricollocate in Serfer e Compagnia Portuale o in altre aziende che potranno beneficiare dei voucher formativi messi a disposizione dalla provincia”.
Afferma Giorgio Pizzorno Rsu Cgil “Mi riconosco nelle motivazioni etico-politiche che hanno indotto la FILT CGIL a non firmare l’Ipotesi di Accordo per la Mobilità. C’è stata poca chiarezza dell’azienda su diversi punti tra i quali il computo per le indennità di turno notturno e del premio presenza per i giorni di flessibilità. In merito al part time, preso atto dello spirito con cui le OO.SS. hanno tentato di eliminare un tabù nell’organizzazione aziendale ritengo non condivisibile l’aver derogato (al 40%) la percentuale stabilita dal CCNL (del 20%) per il personale a tempo parziale rispetto a quello a tempo pieno. Inoltre, per come era previsto nel testo del C.I.A. consegnato in U.I., non ritengo corretto che sia svanita l’opzione organizzativa su turni nel caso in cui si fossero superate le 18 unità di Lavoratori a part time a fronte delle 23 riduzioni di orario avvenute. Mi preme sottolineare che ad oggi i corsi non sono ancora partiti e, per inciso, stante la loro costituzione non intercettano le necessità di ricollocazione stabilite nelle Intese Istituzionali del 6 e 20 dicembre 2013. In ultimo, prendo atto che i Soggetti Sindacali in indirizzo hanno cambiato idea in merito a quanto condiviso nell’Accordo Istituzionale che affermava Le parti, si incontreranno periodicamente per verificare l’efficacia delle azioni poste in essere, nonché entro il mese di settembre 2014 per valutare la possibilità di proseguire concordemente il percorso di superamento della crisi che ha investito la Società, anche attraverso l’ulteriore utilizzo di un ammortizzatore sociale di tipo conservativo” che in realtà non vi sono stati"














