Lunedì 04 maggio alle ore 21.00, al Salone delle Feste di Via Viglieri: la Compagnia Teatrale “Nouvelle Vague” dell’Unitre di Albenga rappresenterà lo spettacolo teatrale “I Pilastri della Società”.di H. Ibsen
Un testo scritto 150 anni fa, frutto dell'estro creativo di Henrik Ibsen, che indagava sul malessere e le debolezze della società norvegese del 1877, fa luce sul nostro contemporaneo e sulla piega presa, da politica e moralità, nel nostro tessuto sociale.
Prigioniero di un passato che lo esclude dalla vita del presente, il Console Bernick mette in discussione la sua credibilità, il ruolo sociale e il successo personale per confessare le proprie colpe pubbliche e private. 'Pilastro morale della società', Bernick vive in realtà da oltre quindici anni una vita di inganni. Ha infatti sedotto e abbandonato una giovane che per il dolore ne è morta, e ne ha lasciato ricadere la colpa sul fratello minore di sua moglie Betty, emigrato subito dopo in America con la sorellastra Lona. Nel piccolo ambiente borghese in cui vive, il Console è un uomo corretto, potente e rispettabile fino a quando il rientro improvviso di Johan e Lona, lo costringeranno a confessare gli errori commessi tanti anni prima. Spinto da Lona, forse l’unica donna che lo abbia amato, confessa i suoi errori e riscatta dal tormento e dal peccato la lunga parentesi in cui è vissuto.
Nella sua ansia di verità e di libertà, Bernick esalta il ruolo purificatore dell’onestà e della fedeltà del singolo contro una società codarda ed ipocrita, dominata dai pregiudizi e dalle disuguaglianze sociali e culturali. Il valore artistico e il carattere simbolico espresso nel titolo, rendono il dramma efficace ancora oggi, nonostante le differenze e le specificità politiche della nostra epoca. "Su cosa fonda una società di uomini? Questa è la domanda che pone il testo di Ibsen. E lo stesso Ibsen risponde con molta chiarezza, alla fine dell’opera. I fondamenti sono due: la libertà e la verità.
Il console Bernick edifica proprio sulla menzogna la sua carriera di uomo rispettabile e cittadino incorruttibile, celando nel passato una colpa inconfessabile. “Una menzogna ti ha fatto quello che sei”: a ricordarglielo sarà Lona, la sola donna che l’abbia amato e simbolo stesso della verità che tenta di smuovere la sua coscienza. La menzogna sistematica, le ipocrisie sociali e il tentativo di negare la realtà, distruggono il mondo costruito sull’atto criminoso dell’abile e spregiudicato capitano d’industria. Sarà la donna stessa a chiamare in causa la colpa che nasconde per riscattarlo dal desiderio di ricchezza, dall’ambizione sfrenata e dal potere corrotto, in favore della libertà e della verità indicati da Ibsen come 'I pilastri della società'. "La società fondata sull’ipocrisia, sulla falsità, cioè su fondamenta sbagliate, è una società ‘schiava’ e non ‘libera’ dalla corruzione - continua a riflettere Lavia - Forse un terzo ‘pilastro della società’ può far rinascere la speranza: le donne. Tutti in questa comunità piccolo borghese hanno qualcosa da nascondere, una colpa di cui vergognarsi. Tranne le donne… forse le ‘donne’ sono il cambiamento mite che può aiutare il mondo a ‘rimettersi in sesto’".














